Quattro chiacchiere con Tommaso Primo, che giovedì 14 giugno ha presentato il suo nuovo disco “3103” a Milano. Dalle vesti di fotografa a quella di intervistatrice, ma soprattutto di fan, che lo ha scoperto a Milano. Un “Cicco Simonetta” pieno di energia; il dubbio di stare a Milano o Napoli…Un viaggio nelle emozioni
3103, anno così lontano eppure così vicino: come è nato questo disco? Se dovessi utilizzare un aggettivo, quale sceglieresti?
Futuristico. E’ un disco che avevo in mente da tanto tempo ma l’input principale l’ho avuto quando ho letto che a Marzo 2016 stavamo utilizzando già le riserve alimentari del 2017. Ci sono due mostri invisibili che minacciano l’umanità: il consumismo sfrenato e il disastro ambientale. Da li ho incominciato a ragionare sul fatto che entrambi sono figli della mancanza di consapevolezza degli uomini e ho iniziato a scrivere, scrivere, scrivere….
Dare una definizione a Napoli è impossibile, poiché si rischia di cadere nel banale
Cantando in napoletano ma non parlando di Napoli stessa, è come se avessi voluto distaccarti da essa: un po’ come quando uno vive con i genitori e decide di andare a vivere da solo: come la vedi e la vivi in questo periodo?
No una definizione su Napoli ce l’avrei, è un microcosmo consapevole di essere patria di cultura millenaria, molto più simile a una città stato che a un semplice capoluogo di regione. Io ho avuto tanto da lei, sia dal punto di vista umano che da quello lavorativo ma è da un po’ che ho iniziato ad osservare il mondo e a non soffermarmi solo sulla nostra realtà. Viviamo nell’epoca dell’osannazione del nulla, dell’imbambolimento delle masse, dei cervelli spenti e del disprezzo degli ultimi. Stiamo subendo un processo d’imposizione del pensiero e mettiamo il successo individuale sopra ogni altra cosa (“Ego ha travolto Ecos, molesta idea di felicità”) perché consideriamo il riscatto materiale e personale l’unica fonte di benessere, annullando ogni minimo residuo di idea di comunità. Ci sono marche ovunque anche dove non dovrebbero esserci e stiamo consegnando il mondo nelle mani di pochi che prenderanno scelte al posto nostro. Dunque viva Napoli ma iniziamo a ragionare da umanità !
Del Tommaso degli esordi, cosa non vorresti perdere?
L’essere outsider e l’andare sempre in direzione ostinata e contraria
Il tuo rapporto con i talent e i social?
Spero che anche voi vi stiate accorgendo di quello che sta succedendo. La rete si sta privatizzando e sta diventando come la TV e le Radio, per pochi e in mano di pochi. L’escalation la si gestisce con il denaro, quindi la parola d’ordine sarà FARE SOLDI ! I talent mi fanno schifo da sempre e continuano a farmi schifo, sono l’emblema di una società malata che rende la cultura competizione e non dialogo.
Progetti per il futuro? E’ previsto un tour?
Nel futuro vorrei continuare a combattere ! Vi aspetto ai concerti…