Adel Tirant cantante, attrice, performer e cantautrice, ci presenta il suo nuovo brano “Caccia alle streghe (Miss Inquieta)”  uscito mercoledì 6 gennaio 2021 per l’etichetta SOTER, accompagnato anche dalla pubblicazione online del video.
Scambiamo due chiacchiere con lei.
Ciao e benvenuta.

Raccontaci in dettaglio di questo tuo nuovo progetto.

 

Come nasce l’idea e cosa vuole comunicare in dettaglio a chi ascolta?

Il brano, che vede l’arrangiamento e la produzione artistica di Giovanni Paolo Liotta, nasce in seguito alle polemiche sulla figura della donna nell’edizione di Sanremo 2020, sia per la scarsa presenza femminile sul palco del Festival, sia per la partecipazione del trapper Junior Cally, autore del brano “Strega”.

Musicalmente è un implicito omaggio al personaggio femminile più controverso e moderno del momento, ovvero Miss Keta,  ma anche un esplicito omaggio alla donna libera, cacciata nei secoli come strega. Si parte da Miss Keta, per poi approdare alla cavalcata delle Valchirie, alla opera lirica e al pop.  Nel videoclip a cura di Umberto Petrocelli i simboli di una femminilità eroica e libera come appunto le streghe, Lady Godiva, Eva, Giovanna D’Arco…

Per ognuna di esse, se puoi, descriviti con un aggettivo o caratteristica comune che si rispecchia in Adel Tirant …

 

Sono magica come le streghe, dove con magia si intende la capacità di intravedere le trame invisibili che legano le cose e gli accadimenti.

Sono curiosa come Eva.

Sono coraggiosa come Lady Godiva.

Sono una guerriera come Giovanna D’Arco.

La canzone inoltre è già vincitrice dell’edizione 2020 del concorso ‘Zonta Premia la Canzone d’Autrice’ indetto dallo Zonta Club Genova II, in collaborazione con Lilith Associazione Culturale, per sostenere la presenza ed il talento femminile nel panorama cantautorale italiano, in linea con la vocazione artistica genovese e con gli scopi di Zonta International, organizzazione internazionale che riunisce dal 1919 persone impegnate nel lavoro per migliorare la condizione delle donne.

A chi dedichi questo premio? Vuoi fare qualche ringraziamento speciale? 

Dedico questo premio a Clarissa Pinkola Estes, la psicologa junghiana che ha scritto il libro terapia “donne che corrono coi lupi”, che mi ha svelato l’archetipo della donna selvaggia e la potenza del femminile liberato dalle pressioni sociali.

Considerando la situazione attuale delle donne in Italia, nonostante la forte emancipazione femminile, tu come donna, come la vivi? Pensi si possa fare di più? Se sì, cosa?

 

In realtà noto un’involuzione… si potrebbe leggere di più, studiare di più e aprire i cervelli: la cultura è la nostra salvezza, in generale.

Con la realizzazione del videoclip, si rinnova, tra l’altro, la tua collaborazione con il regista Umberto Petrocelli (con il quale hai vinto il premio VIC – Videoclip Italia Contest – come miglior videoclip italiano autoprodotto 2020 per il brano “Un homme qui me plait comme toi”).

Non sei nuova al cinema e al teatro. Per 10 anni sei stata una delle cantanti e attrici principali dello spettacolo “Dignità autonome di prostituzione” di Luciano Melchionna, collaborando inoltre con molti altri artisti e registi come Stefano Genovese e Arturo Brachetti,  Michele Sinisi, Giancarlo Sepe, Luciano Melchionna, Ninni Bruschetta, Micha van Hoecke, Antonio Calenda, Roberto Bonaventura, Walter Manfrè e Tino Caspanello, Giuseppe Tornatore, Michael Radford, Rildey Scott e Renato De Maria.

C’è una esperienza in particolare che porti nel cuore e vuoi condividere con noi, che ti ha segnato profondamente come artista? 

Porto nel cuore la decennale esperienza nel cast dello spettacolo “dignità autonome di prostituzione”, perché ha forgiato la mia dimensione di animale da palcoscenico.

E poi l’esperienza nella compagnia di Giancarlo Sepe, in una forma di teatro che unisce movimento danza, visione e canto ho trovato la mia espressione suprema in spettacoli che hanno sfiorato sempre il capolavoro.

Parliamo un po’ più di te.

Adele Tirante, in arte Adel Tirant, originaria della provincia di Messina ma di adozione Romana è attrice, cantante, cantautrice, performer e autrice di testi.

Come ti sei avvicinata all’arte e alla musica? 

Ero una bambina artista: questa cosa è nata con me, ho sempre fatto quello che faccio adesso. Partito come un gioco di bambina, la cosa poi con lo studio e l’esperienza è diventata la mia professione.

Sei una cantautrice trasversale, che attraversa generi, stili, forme e arti: dalla musica al teatro per arrivare al cinema. Dalle tue produzioni si percepisce che vivi l’arte come una forma di eroismo, come una “diva” antica ma allo stesso tempo moderna … per te essere artisti significa essere eroi? 

In qualche modo si. Sia perché a volte questo nostro mestiere non viene considerato una professione, sia per le grandi difficoltà di ogni genere che si devono fare per vivere questa professione. Lo sforzo stesso ti fa diventare un eroe di resistenza e combattimento.

Adele Tirante, nel privato, che musica ascolta? Chi sono gli autori, di ieri e oggi, che hanno maggiormente influenzato il tuo sound e le tue composizioni? 

Mi piacciono le colonne sonore degli anni sessanta, le canzoni di MIna arrangiate da Morricone, PJ Harvey, Edith Piaf, Nina Simone, David Bowie, Rosa Balistreri, Maria Callas, Modugno, Luigi Tenco, Fabrizio De André, Paolo Conte, Franco Battiato, Giuni Russo. Non so se mi abbiano influenzato, ma ecco, questi artisti e generi musicali mi fanno sognare.

Se si presentasse l’occasione, una nuova collaborazione nel cassetto? Chi sarebbe l’Artista? 

Ho il progetto di interpretare il brano che una grande artista e amica, Her – Erma Pia Castriota, ha scritto per me. Inoltre duetterò con l’artista americano Tav Falco nel suo prossimo disco che uscirà con un’etichetta di Los Angeles.

Anche se ora purtroppo tutti i concerti sono fermi, prossimamente, dove possiamo venire ad ascoltarti? Prossimi progetti?

Al momento non si prevedono riaperture quindi non saprei. Sicuramente a giugno farò un concerto al Lilith Festival a Genova. Sono poi in procinto di cominciare le prove per uno spettacolo che è il remake de “La grande abbuffata” di Marco Ferreri: la regia teatrale sarà a cura di Michele Sinisi e debutterà l’11 marzo, aperture permettendo!