Cultore appassionato di musica d’autore, Massimo Germini è uno dei chitarristi più apprezzati nel panorama artistico italiano. È proprio lui che ci racconta come ama vivere la sua musica.
  • Negli anni 90 è arrivata la svolta pop che ti ha portato a collaborare con grandi nomi della musica italiana. C’è ancora un artista con il quale sogni di suonare su un palco?

Mi sarebbe piaciuto moltissimo lavorare con Ivano Fossati ma com’è noto non è più possibile…

  • Musicista e compositore, arrangiatore e produttore discografico, insegnante talvolta anche cantante. Quale di questi ruoli ti rispecchia maggiormente?
Gli arrangiatori e produttori quelli veri sono altri, mi piace semplicemente dare una mano ad esordienti per realizzare lavori discografici che poi ahimè si scontrano con le dure leggi del mercato odierno. Continuo a considerarmi un musicista ormai di una certa esperienza.
  • Tra i tanti nomi importanti spicca quello di Roberto Vecchioni. Come è iniziata la vostra collaborazione?
Risale al 2001 il tour estivo dell’album “Il lanciatore di coltelli”. Con il prof. (così lo chiamiamo) si lavora in perfetta armonia, frequentemente anche solo io e lui. Inutile dire che essere a stretto contatto con un intellettuale di tale levatura è un continuo arricchimento.
  • Un grande successo per lo spettacolo teatrale “Mentre rubavo la vita” interamente dedicato ad Alda Merini. Raccontaci come avviene l’incontro tra la tua musica e la sua poesia.
In realtà la musica è del cantautore Giovanni Nuti io presto solo il mio lavoro di chitarrista. Lo spettacolo è bellissimo, le canzoni sono splendide e Monica Guerritore nell’insolita veste di cantante è sorprendente. Sono molto orgoglioso di far parte del progetto.
  • La cultura musicale attuale lascia poco spazio alla notorietà per gli strumentisti. Come ci si reinventa in questi casi?

Si cerca di fare dei progetti propri cercando canali di distribuzione alternativi.

  • Quali progetti hai in cantiere?
A breve uscirà il disco di Helena Hellwig che ho arrangiato e collaborato alle composizioni. Nel frattempo partirà il tour di Roberto Vecchioni che si intitolerà come il suo libro da poco uscito: “La vita che si ama”.