Dopo una lunga gavetta live, Daniele Sarno ci presenta il suo primo disco nel quale la canzone d’autore incontra un mix di generi, metriche e rime che rendono unico lo stile del cantautore romano.
Hai deciso di iniziare con un titolo che suona quasi come una fine. Come mai?
Perché è la conclusione di un viaggio cominciato 30 anni fa, con la scoperta che in questo viaggio non c’era un’andata e un ritorno ma solo un proseguire nello scrivere canzoni, nel racCantarsi ogni volta. Non la cedi mai l’attività, guardi le foto pregustando il prossimo viaggio.
Se dovessi davvero cedere la tua “attività artistica avviata”, a chi la cederesti?
La cederei a chi avesse voglia di averne cura, dove per cura non intendo custodirle gelosamente in una teca, ma farle suonare e risuonare in giro. Le canzoni hanno solo voglia di uscire, sono musica pop(olare), di facile acchitto pur se con tanto lavoro dietro. Per questo Cedo e non Vendo, mi piacerebbe che le mie canzoni fossero usate e consumate, masticate, spolpate, criticate… il loro scopo è questo.
Non c’è una storia, né un percorso cronologico né consequenziale: i tuoi versi sono delle riflessioni. C’è però un filone conduttore nascosto?
Non ho mai scritto storie, ho sempre appuntato pensieri e riflessioni personali, con molta autoironia per continuare a dare un senso alla voglia di essere un “cantautore” (parola e mestiere desueto che sembra quasi “spazzacamino”). Il filone nascosto, forse nemmeno tanto, è il conforto che questo mestiere ha continuato a darmi: quando le cose che scrivi, operano su di te, diventano medicina e espiazione. Se hai la sfrontatezza di portarle su un palco, puoi accorgerti che sono una medicina anche per gli altri. Dire alla gente che tutto “quadra”, mentre intorno hai il caos è qualcosa che fa stare bene, una sorta di mal comune mezzo gaudio, ma è così e accade durante un concerto. È bellissimo.
Chi è Daniele Sarno?
Daniele Sarno è un canzonaio, uno che scrive canzoni e le usa… e continuerà tutta la vita. Poi è anche tante altre cose, è un padre che combatte con due adolescenti ed è uno che fa tanti lavori per permettersi di fare il Mestiere del musicista.
Potremo ascoltare i tuoi nuovi brani dal vivo prossimamente?
Con l’apertura della stagione dei club, stiamo allestendo un tour promozionale, grazie alla mia etichetta Isola Tobia Label e il mio ufficio stampa Daniela Esposito.
Intanto chiudiamo le date estive venerdì 27 luglio, all’interno dei concerti dell’abat-jour, organizzati da IsolaTobia, che ha messo sul palco di questo nuovissimo locale a Roma, parte del suo Roster di artisti. Venerdi scorso si è esibita Francesca Incudine (vincitrice del Premio Tenco sezione album in dialetto) e questo venerdì tocca a me che, anche se solo chitarra e voce, cercherò di ricreare le suggestioni del disco, che ha una matrice importante negli arrangiamenti. Ci sarà spazio per un piccolo ricordo a Piergiorgio Faraglia, producer del disco, scomparso di recente, e per una manciata di brani che non hanno avuto spazio nella track list di “cedesi attività”. A impreziosire il tutto, l’open-act di Elvira Impagnatiello (artista in procinto di far uscire un disco) che farà anche un cameo duettando con me su “sono grande”.