Amici oggi intervistiamo per voi gli NC247 ormai noti da qualche anno nella scena musicale Hip-Hop del nostro Paese
- Ciao ragazzi, bentrovati ! Parlateci di “Controverso” il vostro nuovo album, uscito da pochi giorni, che già dal titolo fa intuire la propensione ad andare “contro”. Ma contro cosa di preciso?
Bella a tutti voi! Parliamo di “ControVerso” e giustamente partiamo dal titolo: come avete potuto vedere, il disco non racchiude una “Title Track” ma appunto il titolo è come una sorta di “etichetta” per il contenuto stesso. È un disco che sfora dai canoni e dal trend che negli ultimi tempi girano nel panorama rap italiano, ma non si tratta di voler andare contro a qualcosa: semplicemente, vuole proporre un alternativa d’ascolto. Anche da qui, il titolo “ControVerso”.
- L’Album è un mix di Hip-Hop classico, Reggae, Ragamuffin, Dubstep e Crossover: spiegateci il perché di questa scelta
Ad essere onesti non è stata una vera e propria scelta: l’idea di unire più sonorità deriva dal fatto che volevamo “sperimentare” su più fronti. Entrambi facciamo rap, ma musicalmente parlando siamo influenzati anche da altri generi; per questo motivo abbiamo deciso di prenderci la libertà di fare un album che racchiudesse più sonorità, anche se in fondo tutto ruota intorno al rap classico e la Dubstep. Solo “La mia testa è un Coffee Shop” tocca punte di raggamuffin/reggae, mentre “Zombie” è l’unico brano crossover. Ma come abbiamo già detto all’inizio non c’è un perché: ci siamo sentiti sempre liberi da vincoli o compromessi musicali e facciamo quello che ci va di fare, cercando sempre di mantenere la nostra identità.
- Il contenuto dei testi è vario, tocca la politica, la cronaca, ma anche emozioni e speranze. Quanto c’è di voi nei testi, come nascono e che messaggio volete trasmettere attraverso essi?
Acre: In tutti i dischi che abbiamo fatto ho lasciato parti di me nei testi… E questo in special modo, per tutto quello che abbiamo passato durante la realizzazione. Il disco contiene molti brani introspettivi, ma il leitmotiv è sempre presente: il fatto di “dire qualcosa” non manca mai in ogni contesto. Non si può definire un vero e propio messaggio ma una descrizione di più realtà, punti di vista, denunce, stati d animo. Una serie di cose che rende il tutto una vera e propria “conversazione”.
- “La Mia Testa è un Coffee Shop” è il Singolo di lancio che avete scelto. Ha un tiro abbastanza ironico ci pare di capire, parlatecene
“La mia testa è un Coffee Shop” è quel tipo di brano che deve “suonare”, quindi si cerca di dare quel “tiro” in cui tutto funzioni, dalla musica al ritornello… Ma alla fine qualcosa devi dire! E visto che di cose da dire ce ne sono tante, abbiamo pensato a una linea più “easy” del tipo “falla su e stai tranquillo “. Qualcosa non funziona? Trova il modo di farla funzionare al meglio e nel modo in cui più ti piace.
- Esiste già un videoclip del singolo, raccontateci dove è stato girato e chi ha preso parte alla realizzazione
Il video de “La Mia Testa è un Coffee Shop” è stato girato in uno studio della zona, usando la tecnica del chroma key. Alle riprese hanno partecipato diversi nostri amici e ci siamo veramente divertiti! Dopo di che abbiamo direttamente curato montaggio e post produzione, ed ecco il risultato.
- Il mondo del Rap/Hip Hop è spesso accompagnato da polemiche e attacchi a volte espliciti e diretti. Credete che tutto ciò sia ancora “genuino” e legato alla vera cultura del genere o è diventato piu’ semplicemente un modo per far parlare di Se?
Sinceramente negl ultimi tempi la definiremmo più una telenovela a puntate! Scherzi a parte, crediamo che di “genuino” resti ben poco e perlopiù sia business… ”bene o male basta che se ne parli”!? È triste pensare che tutto ruoti intorno al marketing e il lato musicale venga così tralasciato. Si spera che qualcosa cambierà, nel frattempo pensiamo solo a produrre.
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