Eleonora Montagnana è una nota violinista, autrice, performer e attrice italiana. Ha collaborato, tra i tanti, anche con MIKA, Le Vibrazioni, The Kolors, Nel, Renato Zero, Vasco Rossi, la lista è lunghissima e di tutto rispetto. Filippo De Paoli è abile e virtuoso musicista, produttore, compositore, sound designer, arrangiatore e vocalist. Eco-aitore di Francesco Renga e collabora con tantissime etichette e artisti noti. Eleonora e Filippo hanno dato vita, insieme, ad un progetto ambizioso e degno di nota: l’album Contrasti. Oggi ce lo presentano lin esclusiva in queste intervista.
Eleonora e Filippo, cosa vi accomuna?
“Oltre alla passione per la musica, la voglia di sperimentare e creare, ci accomunano proprio le cose che non abbiamo in comune, ovvero gli elementi che ci rendono complementari”
Come vi siete conosciuti?
“Ci siamo conosciuti grazie ad un regista, Francesco Tolve di Thirty seconds to Milano che ci ha ingaggiati per un video promozionale realizzato in pieno lockdown. In questo video dovevano esibirsi diversi artisti tra i quali appunto una violinista. Mi fu chiesto di comporre degli inediti da poter suonare nelle riprese. Francesco mi disse che lavorava già con un compositore, Filippo, che realizzava per lui le colonne sonore. Ed è così che mi arrivò una base incredibile sulla quale ricamai immediatamente il tema di Overture finale“
Vi siete avvicinati prima musicalmente e poi anche umanamente, o il contrario?
“All’inizio a parlare è stata la pura musica con uno scambio continuo di suggestioni e tracce, con pochissimi WhatsApp e parole di contorno. Poi man mano che i brani nascevano, con un po’ di riguardo, abbiamo iniziato a confrontarci sulla possibilità di far nascere un disco. Le parole sono state sempre pochissime perché l’esigenza di entrambi di creare era impellente. Ci siamo trovati d’accordo e in sintonia su tutto per cui si è creato un rispetto profondo anche a livello umano”.
Come è nato Contrasti, il vostro album? Chi ha avuto l’idea di suggellare questa collaborazione?
“Io, Eleonora, era da molto tempo che sognavo un album sul genere della musica minimalista/emozionale ‘in cerca di immagini’ come ha ben descritto Filippo. Così ho preso coraggio e ho avanzato la proposta a lui, con il timore che non avesse questo tipo di progetto nella sua attività di compositore già avviato. E invece la sua risposta è stata da subito entusiasta e propositiva. Il disco è nato da solo, quindi perchè non continuare?”
Contrasti si dice nasca “in risposta alle nuove esigenze dettate dal particolare periodo storico”, ci spiegate meglio?
“Contrasti è nato nel pieno della pandemia. Tutti noi artisti ci siamo trovati spaesati e confinati in casa senza possibilità di incontrarsi/incontrare il pubblico o molto semplicemente creare dal vivo nella stessa stanza. Ma la forza della tecnologia e lo spirito di adattamento ci hanno permesso di creare a distanza. Io, Eleonora, per esempio avevo da poco allestito un mio micro studio di registrazione per essere autonoma e registrare il suono del mio violino, Filippo aveva trasportato il suo studio a casa per via della pandemia, il resto è venuto spontaneo. La nuova esigenza era di trovare un modo per continuare a creare e a pubblicare musica”.
“Contrasti è sensualità”, in che modo un pezzo può essere sensuale, quali sono le caratteristiche che lo identificano tale?
Eleonora: “L’aggettivo sensuale per me non ha solo un’accezione erotica, ma riguarda una sfera intima e profonda che, sollecitata dai sensi, si risveglia e mette in connessione spirito e corpo. Ogni brano ha l’intento di sprigionare sensazioni ed emozioni che fanno viaggiare la mente in maniera quasi palpabile”.
L’album è stato realizzato grazie a una raccolta fondi, crowdfunding: come mai questa scelta?
“Questa scelta coraggiosa (guardando indietro ci chiediamo ancora come è potuto succedere che così tante persone abbiano deciso di sostenerci) ci è stata suggerita da una collega arpista, Marianne Gubri. Lei, come molti artisti prima di noi, ha colto l’opportunità del crowdfunding per finanziare e promuovere la propria arte. Nel difficile periodo della pandemia è stata una doppia sfida conquistare e coinvolgere il pubblico in un progetto per noi vincente ma ancora appena nato. A contribuire al raggiungimento dell’obiettivo crediamo sia stata la trasparenza sempre costante sui social durante la lavorazione del disco. L’obiettivo era mostrare a tutti la nostra passione, l’entusiasmo e il desiderio di far nascere quest’opera, e arrivare ad un risultato che appartiene a tutti quelli che hanno creduto in essa”.
Pensavate di raggiungere l’obiettivo una volta lanciata la campagna?
“Nel momento iniziale in cui si crea un progetto su un portale come ‘Produzioni dal Basso‘ bisogna stabilire un obiettivo che non è più modificabile. Abbiamo ipotizzato una cifra sicura alla quale abbiamo aggiunto quella dose di audace ambizione come a dire ‘se bisogna sognare bisogna puntare sempre oltre’. Mai avremmo immaginato di raggiungere e addirittura superare l’obiettivo”.
Progetti futuri, ma imminenti?
“Non vogliamo fermarci qui. Quando si sta per raggiungere un obiettivo bisogna già prepararne uno nuovo per non rimanere fermi nemmeno un giorno. Ecco perché abbiamo già moltissime idee e brani da sviluppare per un nuovo lavoro insieme”.
Potete spoilerarci qualcosa?
“Una delle nuove idee è quella di aggiungere due strumenti che ancora non si sono sentiti se non come elementi di orchestrazione… E le sonorità saranno un mondo nuovo”.