Elisa Erin Bonomo è cantautrice italiana, ha aperto live di Diodato, Nada, Daniele Silvestri. Oggi ci parla di sé e ci presenta il suo album Sinusoide definito un disco “tao”, dualistico e anche con lati contrastanti, proprio come la musica e la personalità di Elisa, multi sfaccettato potremmo dire. E voi, conoscete già Elisa?
Chi è Elisa Erin Bonomo?
“Elisa Erin Bonomo è una ragazza di umili origini, che ha sempre voglia di imparare e mettersi in discussione, con un forte senso dell’etica e del lavoro. Una sognatrice con i piedi ben piantati a terra”.
Incarni la cantautrice attuale, perfettamente inserita nel nostro tempo. Per esempio hai utilizzato le piattaforme di crowdfunding e hai deciso di auto-finanziare e auto-produrre molti tuoi lavori musicali. Raccontaci di più su questa scelta.
“Più che una scelta è una necessità. Quando ho cominciato a prendere sul serio questo lavoro nessuno era disposto a investire su di me, tranne il mio attuale produttore. Sono fortemente convinta che in questo periodo nessuno investa a fondo perduto su un artista che non gli dia un ritorno economico. Così ho cercato di creare un indotto mio che potesse poi diventare appetibile per i miei futuri investitori: mi sono rimboccata le maniche da sola sfruttando la mia Laurea in Comunicazione di Massa e un background nel social media marketing. Ho lavorato sodo, e sto lavorando sodo, su una credibilità di immagine e artistica e, a quanto pare, sta funzionando: nel primo crowdfunding ho raccolto quasi 4000 euro da perfetta sconosciuta, nel secondo quasi 6000. Questo mio raccontarmi nuda e cruda sui social – cavalcandoli e non subendoli – ha nel tempo creato una nicchia di persone disposte a investire molto su di me, oltre che sulla mia musica. Probabilmente perché racconto loro la verità e perché più che vendere un prodotto racconto storie in cui è facile identificarsi”.
Credi che oggi ci siano delle falle nel mercato discografico nazionale? Tu hai fiducia di questa grande macchina?
“Boh, chi può dirlo se ne ho fiducia. Sicuramente ci sono delle falle se il cantautorato al femminile non viene nemmeno preso in considerazione. Qualche settimana fa Fausto Pellegrini, giornalista, mi ha detto che è una delle scene con più fermento creativo. Eppure non vedo nessuno muovere un dito per darci una mano, fare da cassa di risonanza per i tanti talenti che incontro in giro per l’Italia. Il sistema è drogato da streams, views, like, mentre non si considera per niente l’indotto emotivo, quante persone colpisci al cuore e si porteranno dentro la tua canzone per gli anni a venire. Che cosa ce ne facciamo di tante canzoni che poi ci dimentichiamo l’estate dopo? Gli evergreen degli ultimi anni si contano sulle dita di una mano. Io preferisco scrivere canzoni che restano come medicine a lento rilascio – magari anche per pochi – che una droga sintetica senza sugo”.
Anche le tematiche dei tuoi testi, e dei tuoi progetti, seppur ti hanno sempre accompagnata, sono molto attuali (precariato, immigrazione, violenza domestica, ecc.). Qual è stato l’argomento trattato che più hai sentito tuo in assoluto?
“La violenza domestica, ma in generale la violenza contro le donne. E’ un argomento che mi punge molto sul vivo, forse perché sono passata attraverso meccanismi di manipolazione emotiva da parte di compagni e ho subito un’aggressione in casa senza che nessuno a livello istituzionale muovesse un dito per difendermi. Questi episodi sono stati una linea spartiacque molto forte per me: dopo non sono stata più la stessa e cerco di utilizzare la mia immagine per sensibilizzare sul tema il più possibile”.
Sinusoide, il tuo nuovo album, parla invece di amore, di un tuo amore che ha fatto emergere due parti contrastanti di te. Dicci di più.
“Mi sono innamorata di Sinusoide, la persona a cui è dedicato il disco, circa 3 – 4 anni fa. E’ stato un amore travagliato proprio perché non è potuto germogliare e io non ho mai saputo che pianta e fiore potesse essere. Ma anche se non è sbocciato… il germoglio, i sentimenti, c’erano tutti e non li potevo coltivare alla luce del sole. Mi ha messo davanti a sentimenti nuovi per me: rabbia, gelosia, desiderio, ossessione. E’ stato molto difficile trasformare il rimpianto di non poter avere quella persona nella ricerca di qualcosa di più alto, ovvero cosa quel rapporto, seppur difficoltoso, mi stava regalando. Ho deciso di creare una sorta di concept proprio dedicato a un tema poco trattato in musica rispetto ai film: l’amore impossibile, per chi stava vivendo una storia come la mia. E’ un disco strutturato in capitoli, va dall’inizio della storia alla sua fine”.
Quali sono le tematiche specifiche che tocchi nel tuo album?
“Beh sicuramente credo che il fil rouge siano le relazioni. Nel lato A, quello più rock, si parla appunto di sesso, tradimento, desiderio, ossessione, gelosia. Nel lato B invece c’è un tocco molto spirituale, una ricerca meditativa e contemplativa”.
La traccia alla quale sei più legata?
“Tempesta. L’ho scritta in un momento di forte fragilità emotiva e avevo bisogno di prendermi cura di me. Ogni volta che l’ascolto mi ricordo come mi sono sentita quando l’ho terminata di comporre al pianoforte. Ho tremato e mi sono commossa molto, forse per la prima volta mi volevo bene veramente”.
Chi potrebbe trovare in Sinusoide una fonte di ispirazione, un compagno di viaggio, un alleato?
“Sicuramente tutti coloro che sono innamorati e non possono dirlo per i motivi più svariati, chi sta cercando una via di guarigione”.
Sono previsti anche dei video a corredo delle tracce?
“Sì, puoi trovare il videoclip di Tempesta e Altrove su Youtube (anche di Maleducata ma è un video lyrics), il video di Nuvola feat. Chiara Vidonis sulla mia IGTV (l’abbiamo girato io e Chiara in semilockdown)”.
Tu sei molto attiva in ambito live, sono già state stabilite delle date?
“Sono appena tornata da un tour in Sicilia e reduce dal release party del 3 dicembre all’Argo 16 di Marghera. Spero di ritornare presto in giro per l’Italia!”
Quanto è importante oggi sottolineare alle nuove generazioni che la musica va vissuta live?
“Molto, è la vera cartina al tornasole di un progetto. Se piaci live sopravvivi, aumenti il tuo pubblico e la tua credibilità artistica, altrimenti resti un influencer”.
Argomento a piacere….
“Argomento a piacere: sono molto amante del trash televisivo e del nonsense. Se volete diventare miei amici, basta conquistarmi con qualche video da Mimmo Modem, Intrashttenimento, Trash Italiano o memini da Sapore di Male, Tu mangi carboidrati, Vuoi vedermi lavorare come una cucitrice, Politically Retro, Socialisti Gaudenti, AQTR…”