Ciao Francesca intanto piacere di conoscerti e grazie di averci concesso questa intervista.
  • A fine Giugno esce il tuo nuovo disco “L’Ora di Mezzo”, ti va di parlarci meglio di questo tuo nuovo progetto?

il mio nuovo album segue un filo rosso già intrapreso dalla mia prima pubblicazione: la femminilità e il ruolo della donna.

  • Un album molto introspettivo, che rivela verità più profonde dell’animo umano, soprattutto di quello femminile. Medea, Elena di Troia, Penelope, Lucida Mansi, Maria Antonietta … figure storiche femminili molto importanti che in qualche modo fai rivivere. Come nasce l’idea?

Questa dedizione al tema femminile è nata spontaneamente, senza quasi accorgermene. studiare la storia di donne così particolari mi affascina e quando racconto di loro durante i miei concerti, il pubblico è attentissimo e rapito.

  • Il nome del disco ha un significato particolare e ben preciso, ti va di spiegarcelo meglio?

Si respira aria di “mistero” … l’ ora di mezzo è un momento misterioso, in effetti. sospeso. un’ attesa densa di aspettative, dentro ad una luce azzurrognola che induce alla riflessione e all’ abbandono di ogni filtro protettivo…

  • Leggo la tua biografia e hai iniziato fin da giovanissima, all’età di otto anni impari a suonare il pianoforte studiando presso il Conservatorio “Tito Schipa” di Lecce. Ti laurei anche in Francese ed Inglese all’università per interpreti e traduttori di Forlì, città dove fondi anche il tuo primo gruppo, i Zeroincondotta … Che ricordi hai di quel periodo? Ti va di raccontarci come è iniziato il tuo percorso di musicista e cantautrice?

E’ iniziato da subito, dopo aver ascoltato un album dei beatles. ho deciso di voler scrivere canzoni. e a 14 anni avevo già una mia band.

  • Sei anche vincitrice di diversi premi importanti, in che modo hanno influenzato la tua carriera artistica? Ce n’è uno in particolare al quale sei maggiormente legata o riconoscente?

Si, i festival che ho vinto rappresentano dei traguardi importanti e allo stesso tempo dei punti di partenza. il festival musicultura mi ha dato tanto: l’ho vinto 3 volte ed è stata la conferma che avevo intrapreso la strada giusta. il premio de andré invece ha influenzato molto il giudizio della stampa che mi ha definitivamente annoverata nei nuovi cantautori italiani che hanno un posto ben definito nella scena nazionale.

  • Il tuo brano d’esordio “In genere sogno”, è stato presentato e recensito da Fiorello su Radio RAI 2 nel 2005. Dev’essere stato molto emozionante. Ci racconti come hai vissuto quell’evento?

Traguardo sicuramente importante … MI HANNO TELEFONATO A CASA FIORELLO E BALDINI ED IO STAVO PER CHIUDERE PERCHÉ HO PENSATO AD UNO SCHERZO….POI MI HANNO DETTO CHE ERO IN DIRETTA SU RADIO RAI DUE E CHE STAVANO PER TRASMETTERE IL MIO BRANO…FELICITÀ PURA!

  • Sei stata anche ospite di Cristiano De Andrè nel tour “De Andrè canta De Andrè”, ti va di raccontarci qualche aneddoto o un particolare ricordo che porti nel cuore da quell’incontro?

Cristiano mi ha voluta con sé e mi ha chiesto di cantare creuza de ma’!!! in dialetto genovese ed ho passato la notte a studiarla. poi, sul palco…una magia davanti a 4.000 persone!

  • Tornando al tuo nuovo album, Gianluca De Rubertis (che vanta a sua volta numerose collaborazioni con importanti musicisti ed artisti, ne citiamo alcuni: Rodrigo D’Erasmo e Roberto Dell’Era degli Afterhours, Diaframma, Amanda Lear, Mauro Ermanno Giovanardi e molti altri … ) è l’ospite dell’album con un duetto su una delle tue canzoni più intime ed autobiografiche “Io sono l’egoista” ed inoltre ha suonato pianoforte e tastiere in quasi tutte le tue tracce. Come è nata la vostra collaborazione artistica?

Siamo amici da anni, siamo entrambi di lecce. ed entrambi abbiamo avuto un passato simile, anche caratterizzato da un’ indole egoista, tipica degli artisti.

  • Quale significato ha questa canzone per te? Si percepisce una tua personalità molto complessa e a volte sfuggente.

Esatto. complessa… duale e agli occhi altrui, molto sfuggente, inafferrabile.

  • Gli altri musicisti che hanno partecipato sono: Tomaso Graziani, batteria; Francesco Cardelli, basso; Giuseppe Bonomo e Massimo Marches, chitarre; Gianluca De Rubertis e Cristian Bonato, pianoforte e tastiere. Tutti insieme in un grande team, vuoi fare qualche ringraziamento speciale da condividere anche con i nostri lettori?

Si, miei vecchi e nuovi musicisti, incluso roberto pizzagalli, che nei live è alla batteria e la mia manager, claudia farnedi. oltre che al mio editore (Curci) e filibusta records.

  • Prossimi progetti ed obiettivi?

Suonare dal vivo, nei posti giusti. e un video autunnale con Gianluca de Rubertis.