Cari amici di Jam Session 2.0 diamo oggi il benvenuto a Francesco Bertone, famoso e apprezzato contrabbassista e bassista
- Ciao Francesco, è recentemente uscito il tuo nuovo album “Footprints”, prodotto da “Videoradio” di Beppe Aleo. Raccontaci come nasce, gli artisti che hanno collaborato alla realizzazione del progetto e quali sono le sue sonorità
È un disco in trio con in più cinque duetti basso e voce con la cantante cubana Nitza Rizo. Fabio Gorlier al pianoforte, Hammond e Rhodes e Paolo Franciscone alla batteria. Ho scritto tutti i brani tranne il primo (un mash-up tra Come Together dei Beatles e Footprints di Wayne Shorter) con l’intenzione di lasciare massima libertà a pianoforte e batteria; naturalmente ci sono delle strutture ma la scrittura aperta e la freschezza della registrazione ‘live in studio’ penso che abbia prodotto un’opera acustica ma effervescente.
Un disco ti rappresenta come una fotografia nel momento in cui lo fai e io ora ho bisogno di suoni naturali, un po’ crudi, molta improvvisazione ed essenzialità, da qui la voglia di estremizzare queste cinque brevi canzoni al minimo organico di contrabbasso e voce.
Footprints comunque inizia muscoloso con due brani che rappresentano il mio amore per l’ R’n’B.
- Particolare sia la scelta del titolo che quella della copertina, vuoi spiegarci il perché ?
- Sei un artista che spazia dalla musica sinfonica, al jazz, alla world music. Pensi di essere più legato ad una di queste “correnti” o magari una di queste secondo te ti rappresenta maggiormente ?
- Musicista, autore, compositore ma anche insegnante di musica. Quanto è difficile insegnare ai giovani di oggi che, spesso, anche già agli inizi credono di essere “arrivati” nel mondo della musica ?
Per studiare musica bisogna allontanarsi dall’approccio “tutto subito”. Non c’è niente di più antitetico alla fretta odierna del mettersi con pazienza ed umiltà a studiare uno strumento di legno e infatti nei Conservatori le classi si svuotano. Però lo studio paziente è anche una disciplina per la vita. Lo so che è la società a far pressione su tutti, in tutti i settori lavorativi la parola d’ordine è “serviva per ieri” ma alla lunga se non c’è la sostanza non si va avanti. Puoi avere bellissime foto e video ma se quando ti chiamano a suonare scoprono che maneggi lo strumento da due mesi il gioco finisce lì.
Suonare è un atto molto pratico ed artigianale, se non c’è la manualità non hai alibi, poi, insieme alla manualità, il mestiere è anche avere un vasto repertorio interiorizzando gli stili più disparati dal tango al jazz, e nel jazz c’è Jelly Roll Morton ma anche Sun Ra, nella ‘Classica’ c’è il Barocco e Stravinsky, se poi pensi anche al basso elettrico…non basta una vita.
- Annoveri tante collaborazioni con artisti famosi, c’è qualcuno con cui ti piacerebbe collaborare in futuro ?
- Progetti futuri, anticipazioni e riferimenti online dove poterti seguire e rimanere aggiornati sulle tue attività
- Grazie Francesco per essere stato con noi, alla prossima !
Un saluto a tutti gli appassionati di Jam Session 2.0 !!