Dal 23 al 25 settembre Faenza ospiterà il #NUOVOMEI2016, un Festival del giornalismo musicale ma anche un’importante vetrina per gli artisti emergenti. Giordano Sangiorgi, ideatore dell’evento, ci ha raccontato lo spirito che vive nel cuore del Festival, svelandoci anche gli appuntamenti più importanti.
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L’edizione zero del #NUOVOMEI2016 ha un grande protagonista: il giornalismo musicale. Qual è lo scenario attuale in Italia?
Abbiamo ribaltato il #NuovoMei2016 come nessun altro festival mai. Dopo avere messo al centro il cd indipendente vent’anni fa, il mondo del live degli emergenti dieci anni fa, oggi abbiamo messo al centro i giornalisti, da quelli che scrivono nei giornali più importanti fino a chi scrive nel più piccolo sito. Attraverso forum, interventi e tavoli di lavoro, incontreremo oltre 100 giornalisti che presenteranno le loro proposte sul futuro della musica e della comunicazione musicale, partendo dallo scenario attuale. Due giornate di lavoro, il 24 e 25 settembre, da non perdere assolutamente, anche per tutti gli artisti e operatori del settore, oltre ai giornalisti stessi. Le due giornate, lo ricordo, saranno poi dedicate a Lucio Battisti, uno degli artisti più citati dalla nuova scena musicale emergente italiana, con la presentazione del nuovo libro del critico musicale Renato Marengo insieme ad Alberto Radius. Ma saranno tanti altri i giornalisti che presenteranno per l’occasione loro pubblicazioni nuove.
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Musica e Social Network: si può parlare di “Social Music”? In che termini?
Nei termini oramai di un binomio inscindibile. La filiera creativa indipendente è riuscita a ritagliarsi un quarto del mercato della discografia e del live, diventando di fatto come una “quarta major”, solo che rappresenta la punta più innovativa e creativa. Tale risultato deve ottenerlo lavorando in squadra nei mercati on line e dei social, altrimenti rischia la scomparsa. Sono tante le azioni da fare: oltre a una piattaforma comune pubblica e privata di nuova musica Made in Italy , vi è da contrastare il monopolio di poche multinazionali globali on line aprendo il mercato alla concorrenza, con la presenza forte dell’antitrust e contrastando la liberalizzazione selvaggia dei diritti che andrebbe a discapito degli artisti che rendono meno. La musica deve restare un patrimonio culturale del Paese.
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Non mancheranno eventi dedicati a grandi artisti. Puoi anticiparci qualche appuntamento?
Il PIMI con il riconoscimento come Artista Indipendente dell’Anno a Motta sabato 24 settembre al Teatro Masini di Faenza è il momento al quale teniamo molto perché sta significare che una strada per la nuova musica indipendente emergente è ancora aperta; ma anche il riconoscimento ai Voina Hen coma band dell’anno per il Super Mei Circus di domenica 25 settembre sarà un momento importante. Poi apriremo con il Liscio Indipendente la sera del 23 settembre con gli Extraliscio di Mirco Mariani dei Saluti da Saturno, faremo un grande concertone dei 2 anni con un grande cantautore di area romana sabato 24 settembre che agli inzi del MEI venne a fare un banchetto con le sue edizioni e punteremo ai palchi degli esordienti di Mi Sento Indie e il palco folk coi 20 anni dei Fokabbestia insieme a Mirko Casadei e i Khorakhane la domenica pomeriggio. In particolare ci farà piacere ospitare la reunion degli storici Boo-Hoos che tornano dal vivo dopo 30 anni proprio al Nuovo Mei di Faenza in combutta con gli Avvoltoi. E poi tanti altri momenti ancora imperdibili…
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Uno spazio interessante sarà dedicato alla musica indipendente. Come si collocherà questo importante movimento all’interno del Festival?
Con la più grande vetrina dei giovani talenti emergenti che si possa vedere in Italia: oltre 100 artisti e band vincitrici di altrettanti contest provenienti da tutta Italia grazie al circuito della Rete dei Festival con ospiti come i Landlord e tanti altri e guest come Guido Catalano e il Lercio. Una vetrina da non perdere per capire quale sarà la musica del futuro.
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Gli ultimi mesi hanno visto la nascita di quelli che potrebbero divenire importanti cambiamenti nella questione diritti d’autore: come vedi il futuro della musica in Italia?
Va contrastata la liberalizzazione selvaggia dei diritti perché andrebbe nelle mani di business man che cancellerebbero la tutela di un patrimonio culturale che deve avere una sana gestione su pubblico e privato insieme, tutelando anche il più piccolo artista, autore, editore e produttore. Con il mercato libero chi non rende verrebbe abbandonato a se stesso. Anche se controcorrente va combattuta questa deriva che è oggi ampiamente presente nella liberalizzazione dei diritti connessi in Italia.
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Abbiamo parlato del #NUOVOMEI2016 ma adesso conosciamo meglio il suo ideatore: raccontaci come la musica ha segnato e continua a segnare la tua carriera e la tua vita.
In modo molto semplice: é una passione che mi ha accompagnato fin da quando suonavo ai tempi delle scuole medi e che è andata avanti quando, alle scuole superiori, organizzavo concerti con le liste studentesche. Poi non ho più smesso e sono andato avanti con l’occhio di un operatore culturale, con la passione, la voglia di innovare e di affrontare nuove sfide che mi ha certamente permesso di ideare progetti nuovi come il MEI e tanti altri che, nel loro piccolo, certamente hanno segnato un pezzo della storia della nuova musica italiana. Una passione fatta di sacrifici e sconfitte oltre che di successi, ben ripagata alla fine dal punto di vista etico e morale.
introduzione intervista