Jaboni, cantautore al suo primo singolo d’esordio, Love comes back to me, ci apre il suo mondo. Architetto, divoratore di film, di musica, di amore, di vita e…di patatine. Un autore tutto da scoprire e non scontato che dà un messaggio degno di nota nel suo primo brano.

Ecco l’intervista esclusiva a Jam Session 2.0.

Jaboni, il tuo nome d’arte: come mai lo hai scelto?

Jaboni è il mio cognome, in realtà è come veniva scritto fino agli anni ’50, prima che mio nonno decise di trasformare quella J in una I più italiana, così da poterlo trovare facilmente sull’elenco. Ho scelto di riappropiarmi della J per recuperare quell’apertura che un po’ gli era stata negata”.

È fuori oggi, dallo scorso 16 aprile, il tuo primo singolo Love comes back to me, ma da quanto fai musica?

“Faccio musica da un po’ di anni, ho partecipato a varie manifestazioni canore e faccio parte di due formazioni corali romane, una gospel, gli All Over Gospel Choir, e una di voci a cappella, Le Mani Avanti”.

È ancora una passione o la consideri occupazione lavorativa a tutti gli effetti?

“Essendo il mio singolo d’esordio direi che sto cominciando a lavorare per far sì che diventi più di una passione. Al momento bilancio la mia vita tra fare musica ed essere un architetto”.

Il tuo singolo è in inglese: come mai questa scelta?

“Perché ho sempre divorato musica internazionale fin da bambino. Quando ho cominciato a scrivere canzoni è venuto naturale farlo in inglese. È una lingua che si lega maggiormente alle influenze musicali che caratterizzano le sonorità dei mie pezzi”.

Il tema è l’amore: potrebbe essere un po’ scontato raccontare ancora l’amore e farlo soprattutto nel proprio primo singolo?

“In realtà penso che se ne parli sempre meno ultimamente. La mia canzone parte dal racconto di un amore fatto di distanze e lontananza, per poi dare un messaggio di amore verso la vita, un invito a spezzare le catene e uscire dal buio. Se si ama senza costrizioni bisogna pretendere che quell’amore ci torni indietro. Sembra un concetto scontato ma non credo che ne siamo tutti veramente convinti”.

Raccontaci di più di te. Curiosità, vizi, abitudini dell’artista e di Jaboni uomo.

“Sono nato e cresciuto a Frosinone, trasferito a Roma all’età di vent’anni per studiare architettura e fare musica. Il lavoro di architetto mi ha portato fino in Russia. Le mie giornate sono sempre molto piene, faccio moltissime cose anche nel tempo libero. Amo leggere libri di Stephen King o Agata Christie, vedere film thriller, divorare patatine”.

Progetti futuri?

Love comes back to me è il primo singolo di un EP che sto costruendo grazie alla produzione di Giorgio Lorito. Conterrà brani in inglese dalle sonorità elettropop. Spero di farvelo ascoltare interamente entro la fine dell’anno”.