Un titolo hippy per raccontare un’utopia, ma anche un augurio e una speranza. Luca Gemma ci parla del suo nuovo album.
Un inno alla vita e al desiderio di vivere in un mondo migliore. Raccontaci questo volto del tuo nuovo album.
Ne La felicità di tutti, il brano che dà il titolo all’album, “bestie feroci, umani con le stimmate dei santi e cani travestiti da cantanti” vogliono tutti essere felici. E’ un’utopia in un mondo sempre più pieno di disuguaglianza ma è giusto pensare e fare in modo che le cose possano cambiare. Riuscire a mettersi nei panni degli altri e considerare la felicità di tutti e non solo la propria, in un periodo in cui dominano egoismo e opportunismo, è ancora una buona idea. E “l’orchestra che suona un pezzo in Si maggiore” è nel testo la mia immagine preferita, tra metafora e realtà.
Chi sono i protagonisti dei brani?
Guardando le foto che compongono la copertina dell’album si ha un’idea di quelli che nelle canzoni reclamano la felicità: bambini, donne alate e nuotatrici, uomini solitari, la natura stessa. Sono figure che attraversano le canzoni in modo più evocativo che strettamente narrativo.
Un mix di generi (fra canzone d’autore, folk, rock, soul, R&B). In quale ti riconosci maggiormente?
Il soul, il rhythm’n’blues e in genere la black music sono una mia grande passione, per la scrittura musicale, il suono delle band e le voci, da James Brown a Ray Charles, ma io sono cresciuto ascoltando rock, cantautori italiani anni 70 e 80 e canzoni pop. Subisco il fascino di tutte queste cose e molte altre ancora.
Hai scritto e composto anche per radio, TV e cinema. Di quale lavoro vai particolarmente orgoglioso?
I quattro anni de La Fabbrica di Polli, una serie ideata, scritta e diretta da Gaetano Cappa e Marco Drago di Istituto Barlumen, in onda su Radio3, sono stati una bella sfida e un grande divertimento: io ho composto 52 microcanzoni non più lunghe di un minuto e trenta secondi, ma piene di idee musicali e testuali. Sono tra l’altro pubblicate su due album digitali: Canzoni in batteria vol 1 e 2.
E poi il lavoro musicale con Fabio Volo nel suo programma su La7, Il volo della notte: 80 puntate quotidiane in cui con la band suonavo, cantavo e arrangiavo un sacco di musica tra sottofondi e canzoni, con un’idea di suono molto precisa.
Dove ti sta portando e dove ti porterà “La Felicità di Tutti”?
Sono convinto sia il miglior disco che io abbia mai fatto e anche il miglior live-act, per l’equilibrio raggiunto tra l’intensità e il tiro ritmico dei brani. Come sempre, quando faccio un album, penso che sia l’ultimo, perché non so se avrò altro da raccontare con le canzoni. Di sicuro quindi per ora mi porterà in giro a cantare e suonare. Poi si vedrà!