Dopo i successi di questi ultimi anni, i La Rua presentano il loro nuovo album album che racchiude i brani dell’EP e i nuovi inediti, tra i quali il singolo “Alta Velocità”.

Alta velocità: una canzone leggera ma coraggiosa. Quale sfida avete affrontato con coraggio in questo brano?

Questo brano descrive una delle tante storie estive che molti di noi hanno vissuto, nate senza grandi obiettivi. Tuttavia sono state proprio quelle storie che, anche se passeggere ci hanno fatto viaggiare ad alta velocità, come non mai. La sfida è stata riuscire a traslare il messaggio anche sotto forma di arrangiamento: volevamo un brano leggero, non scontato, che desse l’idea di dinamicità.

Nessuno segna da solo è il nuovo lavoro che avete presentato al pubblico da poche settimane. Quali novità ci sono all’interno?

Il filo comune che lega i brani di questo album è il concetto di lavoro di squadra, l’ideale del collettivo che abbiamo sempre sostenuto e sentito nostro. Come sempre amiamo sperimentare e in questo album troverete sia brani introversi che altri più energici. Alcuni più acustici, altri decisamente più elettronici

Avete da poco partecipato al Sanremo Giovani World Tour. Quali ricordi conservate di questa esperienza?

Un viaggio indescrivibile, sia in senso letterale che metaforico: abbiamo avuto l’onore di rappresentare l’Italia in giro per il mondo con la musica. È un’esperienza che forse manca anche ad artisti con carriere trentennali e noi effettivamente ancora non realizziamo quanto successo.

Anche quest’anno il palco del Primo Maggio ha ospitato la vostra musica. Cosa vuol dire suonare in un contesto così importante, musicalmente e non solo?

Per noi è un po’ come tornare a casa, essendo la terza volta che suoniamo al concertone. Si tratta di uno dei palchi più grandi d’Europa. Per noi che amiamo il live, il palco è il contatto delle persone è una botta di adrenalina ed energia che ci ha caricato a mille per i prossimi live che ci aspettano

La vostra carriera è stata a dir poco esplosiva: in pochi anni avete calcato palchi molto prestigiosi e partecipato a manifestazioni canore ormai pilastri del panorama musicale italiano. State viaggiando davvero ad “alta velocità”…

Ci piace pensare che siano tutti piccoli mattoni con cui stiamo edificando basi solide per il nostro progetto e i nostri brani. Tutte queste esperienze, nel bene e nel male ti temprano e fortificano in ogni dettaglio, dall’abilità di saper tenere sotto controllo le proprie emozioni e convertirle in energia, fino al legame, ormai inscindibile del gruppo, che ogni volta ne esce più saldo

Torniamo alle origini: chi erano i La Rua degli esordi e chi sono quelli di adesso?

Siamo sempre noi. Forse è cambiato il vestito che una volta era solo folk. In realtà gli elementi delle nostre origini sono presenti tutt’ora. Ci piace solamente sperimentare e non limitarci ad un unico genere musicale. Siamo in continua evoluzione, sempre consapevoli e legati alle nostre origini.

E i La Rua di domani? Come li immaginate? 

Sempre sul palco: è il posto in cui ci sentiamo più a nostro agio e in cui diamo il 200% di noi stessi. Con la speranza che sotto al palco ci siamo sempre più persone che nel tempo si siano legate alla nostra musica e al nostro progetto.