Da mercoledì 3 ottobre sarà disponibile in digital download e sulle piattaforme streaming “Souls”, nuovo disco di INFRARED, rock band milanese capitanata dalla grintosa Tania Tiozzo.
E’ proprio con lei che facciamo due chiacchiere.

Ciao Tania benvenuta.

Parliamo del vostro nuovo disco Souls. Ci racconti meglio in dettaglio? Quali sono le tematiche affrontate e cosa vuole rappresentare?

Ciao e grazie per l’ospitalità sulla vostra pagina! L’album ”Souls” che vedrà la luce il 3 ottobre, ha avuto una gestazione lunga e particolare. È frutto di un lavoro meticoloso che ci ha coinvolti per quasi un anno con l’aiuto di Larsen Premoli (RecLab Studios). Siamo partiti da una selezione di una ventina di pezzi che abbiamo dovuto scremare per sceglierne 11 da inserire nell’album. È un lavoro molto eterogeneo, ogni pezzo rappresenta un piccolo mondo, una piccola anima, sia come genere musicale che come mood. L’abbiamo intitolato ”Souls” appunto perché ogni brano rappresenta un’anima degli INFRARED. Il tema principale è il continuo contrasto tra fragilità, rabbia, abbandono e rinascita. Un percorso che nolenti o volenti siamo costretti ad affrontare durante il nostro cammino.

Il vostro nuovo progetto musicale lo presenterete in anteprima assoluta sabato 12 ottobre, alle 22.30, al RockNRoll Club di Rho (Via Magenta 77 – ingresso gratuito). Lo stesso giorno “Souls” sarà disponibile anche in formato fisico.

Emozionati? Cosa vi aspettate dal vostro pubblico?

L’emozione di avere tra le mani il nostro CD, di poterlo toccare e di sentirne il “profumo” è indescrivibile. Il lavoro di più persone che ci hanno investito tempo, passione, fatica ed emozioni racchiuso in un CD… è una sensazione veramente particolare. Speriamo che il nostro pubblico lo apprezzi e lo ascolti con cura in quanto è un lavoro con molte sfaccettature che si svelano ascolto dopo ascolto.

La band INFRARED è composta da Giovanni Mori (basso), Fabio Cau (batteria), Davide Gherardi (chitarra) e poi ci sei tu alla voce. “Souls” è stato scritto e composto da voi ma ci sono anche musicisti addizionali che hanno partecipato al vostro nuovo progetto come Martino Pellegrini (Violino, Viola e Violoncello). Volete ringraziare e nominare qualcuno in particolare che ha partecipato alla produzione del vostro nuovo disco?

La persona che dobbiamo ringraziare maggiormente è sicuramente Larsen Premoli che è riuscito a dare una forma compatta ad un disco così eterogeneo. Poi vogliamo ringraziare tutte le persone che hanno partecipato, mettendo la loro faccia, alla realizzazione dei video dei nostri primi 2 singoli “Lifetime” e “The End of My Beginning”.

Parliamo un po’ più della tua band.

Gli INFRARED nascono a metà del 2015 da un progetto tuo e del bassista Giovanni Mori che vede coinvolti Fabio Cau alla batteria, arrivando nel 2017 all’attuale e definitiva formazione con Davide Gherardi alla chitarra.

Come vi siete incontrati? Arrivate tutti da scene musicali diverse oppure avete influenze comuni? Ci racconti qualcosa di più? Quali sono gli artisti a cui vi ispirate maggiormente?

Ci siamo incontrati frequentando gli stessi locali e ci siamo “annusati” musicalmente suonando in diverse Jam session. Da lì è nata la voglia di creare il progetto INFRARED. Siamo 4 musicisti con gusti molto differenti e questa forse è la nostra caratteristica principale. Le influenze sono varie, si va dal metal al pop passando per l’alternative rock o il funky. Per ciò che riguarda i miei gusti musicali io adoro Erykah Badu, i Radiohead, Jeff Buckley, Skunk Anansie, la bossanova, gli Stereophonics, St. Vincent, la musica soul e tanto altro. Diciamo che non ci poniamo limiti di genere quando componiamo, ciò che ci piace cerchiamo di inserirlo senza farci troppi problemi di etichetta…

Successivamente, a gennaio del 2016 esce il vostro primo EP, dall’omonimo titolo “INFRARED”, che viene registrato al Frequenze Studio (Monza) con la produzione artistica di Michele Violante. Da qui il via all’attività live, riuscendo ad aprire l’unica data italiana dei Jane’s Addiction al Fabrique di Milano e dividendo il palco del Legend Club, sempre a Milano, con Antimatter e Rezophonic.

Ci parli meglio di quell’esperienza? Come è stato condividere il palco con artisti di quel calibro?

Ricordiamo che l’alternative rock band americana Jane’s Addiction il 30 ottobre del 2013  ha ricevuto la stella sulla Hollywood Walk of Fame per il loro contributo nel settore musicale.

L’esperienza con i Jane’s Addiction è stata per noi fondamentale in quanto ci ha dato una gran fiducia e la sicurezza che ciò che stavamo facendo lo stavamo facendo bene :). Speriamo di ripetere il prima possibile un’esperienza del genere. Suonare davanti ad un pubblico così vasto ad un anno scarso dalla formazione è stato un bel calcio nel culo agli INFRARED (…nel senso positivo ovviamente). È avvenuto tutto per caso quando il promoter con cui collaboravamo allora ci ha avvertiti con soli due giorni di anticipo di aprire il live al Fabrique di Milano. Neanche il pubblico sapeva della nostra presenza e quindi per noi è stata una sfida ulteriore riuscire a conquistarlo e scaldarlo prima degli headliner. Un po’ di timore c’era all’inizio perché si trattava di aprire il live di una band che è stata una delle colonne portanti del rock alternativo negli anni ’90, ma alla fine è stata un’enorme emozione oltre che una soddisfazione ricevere l’apprezzamento del pubblico. 

A fine 2016 iniziate a collaborare con il produttore Larsen Premoli, titolare dei RecLab Studios (Buccinasco – Milano), registrando un live video della cover di “Chandelier” di Sia.

Nel 2017, sempre affiancati da Larsen Premoli, iniziate a lavorare all’album di debutto “Souls”, che verrà pubblicato appunto il 3 ottobre 2018 e anticipato dai singoli “Lifetime”, “The end of my beginning” e “Plastic veil”.

Dagli inizi ad oggi come pensi sia cambiato o maturato il vostro modo di scrivere e comporre?

Sicuramente abbiamo una visione più matura nel momento della composizione dei pezzi. Lavorare in studio ti aiuta a capire cosa funzioni a livello musicale e cosa no, ti aiuta ad avere una visuale piò oggettiva su ciò che si sta facendo.

Ci sono artisti con i quali ti piacerebbe confrontarti musicalmente e che fin ora non si è presentata occasione per la tua band?

Si può imparare sia dai grandi artisti che da quelli semi sconosciuti. Abbiamo condiviso il palco con nomi di un certo calibro ma con la puzzetta sotto il naso e con altri emergenti dai quali c’era solo da imparare. Quindi ben vengano le collaborazioni. Però a me piacerebbe salire sul palco con i Radiohead….

Vuoi aggiungere qualcosa?

Vorrei aggiungere che vi ringrazio ancora per la chiaccherata e vorrei invitare tutti i lettori ad ascoltare il nostro album, a scriverci sulle nostre pagine social e a venirci ad ascoltare dal vivo perché sarà una stagione piena di live!