LEINER, ex voce dei Dear Jack, ha calcato palchi come quello di X-Factor e Sanremo. Oggi è cantautore solista e ci presenta l’ultimo singolo: Casa Nostra. Massima introspezione e temi importanti, si guarda dentro LEINER e con grande maturità ci apre le porte del suo cuore in modo davvero inedito.
Partiamo dal tuo nuovo singolo, Casa Nostra. Qui tratti un argomento molto delicato ma attuale: l’adozione, tu stesso sei stato adottato. Come mai hai scelto questo tema?

‘Lanno scorso come molti ho avuto modo di fermarmi e ho colto loccasione per tornare a scrivere musica e ripensare a ciò che avevo vissuto fino ad ora. Tra tante esperienze ce nera una, forse la più importante, di cui sentivo il bisogno di parlare: la mia adozione. Reputo questo tema personalmente importante perché, oltre ad essere stato il “vero”inizio della mia vita, è soprattutto ciò di cui sono più grato’.

Come mai proprio ora hai scelto di pubblicare una canzone che parla di te, del tuo intimo in modo così profondo?

‘Negli ultimi anni ho avuto loccasione di vivere molte esperienze, molte sono state “formative”per me, mi hanno permesso di crescere e soprattutto prendere consapevolezza di ciò che avevo intorno. Dopo varie avventure mi sono fermato e ho potuto focalizzarmi di più su me stesso, analizzare le mie emozioni e la mia persona. Lanno scorso, dopo aver deciso di voler ritornare a fare musica da solista, sentivo che prima di tutto volevo in un certo senso presentarmi e Casa Nostracredo sia il brano che identifica maggiormente chi sono e le mie origini’.

Hai mai conosciuto i tuoi genitori biologici? Se no, vorresti conoscerli?

‘Non ho ricordi antecedenti alladozione, ma da quello che mi è stato detto ho avuto modo di conoscere solo mia madre biologica. Onestamente ho ricevuto così tanto amore dai miei genitori adottivi che non ho mai sentito il desiderio di voler conoscere la mia vita precedente, tuttavia credo succederà prima o poi nella mia vita’.

Quali sono le “ferite” che l’essere adottato può lasciare nel cuore e nell’animo per tutta la vita?

‘Sicuramente la sensazione che ci si porta dopo ladozione è “la paura dellabbandono”. Si ha inconsciamente timore che dopo essere stati lasciati a se stessi questo possa ricapitare, quindi questa paura crea nel figlio adottivo una specie di scudo” dalle persone, non è così facile entrarne intimamente in un rapporto’.

Per te l’adozione è stata una benedizione, una cosa molto bella e positiva. Che cosa vuoi dire a chi invece vive male questo cambiamento?

‘Non è sempre facile accettare i cambiamenti in generale, non sempre dipende da noi, a volte è determinato anche da chi ci circonda, da chi non sempre riesce ad entrare in totale empatia con noi. Ciò che mi sento di dire a chi non convive in modo sereno con questa esperienza è in primis di valorizzare se stessi, non è facile ma è importante essere felici al di là di chi abbiamo attorno. Essere coscienti che siamo esseri umani e che come tali dobbiamo prenderci cura di noi stessi. In secondo luogo trovo altrettanto fondamentale avere un dialogo, se non con la propria famiglia, con qualcuno che ci sappia ascoltare e possa aiutarci al meglio’.

Quale consiglio daresti a chi vuole adottare un bambino o un ragazzo. Cosa non può mancare in una “Casa Nostra?

‘Credo sia molto analogo essere genitori biologici e adottivi, ovvero non c’è una chiave” per far sì che tutto funzioni al meglio. Per quello che ho vissuto ho trovato importante crescere in un ambiente di amore e comprensione, in cui il dialogo è aperto sotto ogni aspetto. Se non si comunica non si potrà mai comprendere appieno una persona, nella mia esperienza laver potuto parlare apertamente di ogni argomento ha fatto sì che il mio rapporto con i miei genitori fosse sempre trasparente e costruttivo’.

Il messaggio del singolo è anche questo: affermare che ad ognuno è riservata una seconda possibilità. Tu hai mai dato seconde possibilità?

‘Anche terze, quinte, millesime (ride). Sono una persona molto aperta al dialogo nonché paziente. Con questo messaggio però intendo soprattutto dire che la vita, almeno per ciò che ho notato, ci riserva spesso momenti bui” e difficili, in cui sembra che non ci sia modo di sistemare le cose. Invece quando si è decisi a crescere, in primis, si capisce che è normale e necessario a volte vivere questi momenti, e soprattutto che da lì si può sempre risalire, spesso diventare anche più forti di prima’.

Casa Nostra è un brano che vuole regalare positività: cosa ti rende particolarmente feliceoggi?

‘Una cosa che sicuramente mi rende sereno è essere consapevole di essere vivo e di poter vivere ancora tante nuove esperienze. La curiosità del futuro mi dà molta grinta e positività’

Con chi vorresti collaborare nel mondo della musica?

‘Ci sono davvero tanti artisti con cui vorrei collaborare, il mio sogno è poter arrivare ad artisti internazionali che ammiro molto come Bruno Mars, Chris Brown, Justin Timberlake e molti altri. Ammiro diverse scene musicali giovani italiane e di oggi, sarebbe davvero stimolante poter condividere varie esperienze con questi artisti’.

E se ti diciamo Sanremo? Tu per chi fai il tifo?

Sanremo è Sanremo no? Dopo averlo vissuto diciamo che guardarlo è ancora più emozionante. Tifo molto per i giovani, credo stiano portando delle cose innovative che mi affascinano particolarmente, diciamo comunque che prima di tifare sono sempre per lascoltare’.

Progetti futuri?

‘Al momento non è così facile pianificare concretamente un futuro soprattutto a livello musicale; tuttavia sto scrivendo diverse canzoni che spero di pubblicare nei prossimi mesi in seguito a Casa Nostra, che ancora mi sta ogni giorno dando grandi e nuove soddisfazioni’.