Luca Tiozzo, in arte LuX, presenta il suo primo singolo da solista: Nothing Special 99. Arriva da un percorso che lo vede membro di diverse band, tra cui quella tributo ai Depeche Mode che gli ha permesso di calcare palchi anche esteri. Ma chi è LuX: scopriamolo da vicino in questa intervista per Jam Session 2.0.

Hai scelto di realizzare il primo album solista, anche se hai un notevole excursus in varie band, proprio in un periodo difficile per la musica. Come mai ora?
“In realtà ci sto lavorando già da qualche tempo. Perché proprio ora? Non c’è un vero e proprio motivo, seguo il mio istinto e le mie sensazioni, e questo momento per me è particolarmente proficuo dal punto di vista artistico. Non amo seguire schemi o paradigmi, cerco di ascoltarmi il più possibile e questo, per me, è il momento giusto per provare a dire qualcosa che possa raggruppare le mie esperienze passate. Per questo ho voluto intraprendere questo nuovo cammino da solista”.
A differenza di molti altri artisti hai scelto di puntare sulla qualità e su collaborazioni con professionisti di alto calibro, ma forse poco noti. Raccontaci di più.
“In realtà credo che siano molti gli artisti che prediligono la qualità, solo che non è facile riconoscerla al primo ascolto. Ognuno lo fa a modo suo seguendo il proprio gusto. Ho la fortuna di poter lavorare con musicisti davvero incredibili, che suonano con artisti molto conosciuti. Loro sanno ascoltare le mie esigenze e questo mi rende molto orgoglioso e mi sprona a fare sempre meglio”.
Raccontaci del singolo di debutto,  Nothing Special 99?
“Il brano è una metafora: non c’è niente di speciale nell’aver qualcosa di poco valore (per noi stessi) illimitatamente…e così cerca la tua vera motivazione, un alibi che ti aiuti a proseguire senza se e senza ma. Ho iniziato a comporre Nothing Special 99 a novembre 2020. Ricordo che ero in auto e stavo ascoltando il gruppo Larkin Poe e a un certo punto, dal nulla, iniziai a canticchiare quello che poi sarebbe diventato il riff di chitarra del brano. Da qui, nasce anche la collaborazione con il bluesman americano Jason Evers Johnson, autore del testo e artista molto carismatico”.
Raccontaci di più di te, vizi, virtù, abitudini.
“Oltre alla musica amo molto le moto, sono motociclista da sempre. Sono un fanatico della saga Ritorno al futuro forse perché mi ha sempre affascinato tutto ciò che tocca l’argomento viaggio nel tempo. Mi piace lo sport, ho praticato per anni Karate. Adoro i lavori manuali: costruire, dipingere, aggiustare (quello che capita se ci riesco 😊). I miei vizi, purtroppo fumo sigarette, brutta cosa…
Di abitudini sinceramente non ne ho, anche perché la monotonia mi spaventa abbastanza. Per quanto riguarda le mie virtù, non devi chiederlo a me, detesto le auto-celebrazioni”.
Cosa non va trascurato nell’ideazione e realizzazione di un brano?
“Tutto è sempre molto soggettivo, io per esempio cerco di non trascurare assolutamente nulla, ogni dettaglio è importantissimo, ma la cosa che mi preme di più è quella di ascoltare sempre il mio istinto”.
Cosa ti fa arrabbiare del mondo musicale attuale?
“La mancanza di attenzione. L’offerta è talmente ampia e continua che purtroppo le persone il più delle volte non fanno caso  e non percepiscono il valore di un artista potenzialmente interessante, con la conseguenza di perdersi qualcosa di piacevole. Ecco sì, forse è questo”.