Maurizo Martinelli, compositore, autore, musicista e cantante romano in occasione anche della sua recente premiazione del videoclip ‘Anima a Brandelli’ nell’ambito della festa del Cinema di Roma, ci presenta il suo album d’esordio come cantautore ‘I Dettagli Di Un Giorno’, uscito il 25 Ottobre 2019.
Scambiamo due chiacchiere con lui.
Benvenuto.
Parliamo del videoclip ‘Anima A Brandelli’, canzone parte del suo disco e vincitrice dello Special Award Sociale nell’ambito della festa del Cinema di Roma. Canzone che tratta il tema delicato del ‘bullismo’, purtroppo molto frequente nelle scuole. Come nasce l’idea? Ci racconta di più in dettaglio? A chi dedica questa sua vincita?
L’idea nasce dalla richiesta di aiuto, nascosta tra i commenti degli stessi giovani vittime di questa violenza sui social, perché di questa si tratta.La Vittoria la dedico a loro che mi hanno dato spunto per scrivere anima a brandelli.
L’album ‘I Dettagli di Un Giorno’ è composto da 11 tracce (le citiamo in ordine: I Dettagli di un Giorno, Nel Mare dei Santi, Come un Boxer, Siamo Liberi, Gli Invisibili, Tutto Va, Anima a Brandelli, L’Armadio dei Perché, Il Tuo Passo, Sono un Guerriero, I Dettagli di un Giorno_remix) ed è uscito ufficialmente il 25 Ottobre di quest’anno (Edizioni Videoradio e Videoradio Channel).
Oltre ad ‘Anima a Brandelli’ c’è qualche altra canzone di cui vuole parlarci in dettaglio e alla quale è particolarmente legato? Cosa vuole comunicarci Maurizio Martinelli attraverso le sue composizioni?
Siamo liberi, perché è quello che eravamo e non lo siamo più.
Le mie canzoni raccontano il quotidiano, parlano dei sogni realizzati, degli scontri generazionali e dei sentimenti nascosti, della libertà conquistata ma solo apparentemente e l’indifferenza verso i nostri fratelli.
Ci sono state anche già delle prime date di presentazione che la vedono impegnata in tour, come il 20 ottobre a Porta d’Orvieto e il 28 al Teatro Arciliuto di Roma.Il 9 novembre a Fonte Nuova.Il 16 novembre sarà anche al Traffic di Roma.
Primo bilancio? Come sta reagendo il pubblico a questa sua nuova esperienza e con quali emozioni lei sale sul palco ogni volta?
Straordinario.Non mi aspettavo tutto questo affetto da parte del pubblico, ogni forma di abbraccio trasmette amore, potrei dire di essere abituato visto il mio lavoro ma ogni volta è come la prima, emozionante.
Anche se parliamo di un esordio come cantautore si ritrova comunque in un contesto a lei molto familiare, infatti Maurizio Martinelli è conosciuto in ambito musicale proprio per essere il direttore artistico di Radio Italia anni 60 (oltre ad essere conduttore e ideatore della trasmissione “Container”).
Ci parli meglio di questo suo passaggio. Quando ha deciso di uscire allo scoperto come cantautore? Come ha maturato questa sua trasformazione e quali sono le influenze e stili musicali che l’hanno accompagnata fin d’ora?
Nel momento in cui sono stati gli stessi artisti per i quali scrivevo a suggerirmi di interpretarli. Per me è stato facile il cambiamento, perché in realtà non c’è stato, sono sempre stato un cantautore, ma non lo sapevo.Battisti Dalla e Pino Daniele sono dentro in ognuno di noi, fanno parte della musica italiana.Provengo dal conservatorio ma sono stato uno studente anomalo perché amavo il prog il rock il blues, adesso adoro tutte le forme jazzistiche della musica, e nel disco i dettagli di un giorno ci sono tutte queste influenze “velate”.
Compositore, autore, musicista, cantante. Una vita dedicata completamente alla musica. Come si riesce a mettere insieme tutte queste abilità e a trovare tempo anche per la propria famiglia? Vuole fare qualche ringraziamento speciale?
Per la musica il tempo si trova e poi io e la musica viviamo insieme da una vita 24 ore su 24, il giorno del matrimonio mia moglie sapeva che saremmo stati subito in 3. Ringraziare la mia famiglia per aver permesso che tutto questo accadesse.
La musica è un veicolo importante per trasmettere i valori.
In base alla sua lunghissima esperienza musicale, che le ha permesso di confrontarsi con molti artisti noti ma anche emergenti, quali differenze riscontra nella musica italiana degli anni 60 e in quella di oggi? Un consiglio per coloro che sono agli inizi e vogliono ‘sposare’ questa professione?
Generalizzando e non nello specifico quella degli anni 60 era positiva, c’era voglia di divertirsi e di raccontare la bellezza della vita.Oggi è l’esatto contrario, il rap il trap che musica è ? E mi fermo qui che è meglio.
Grazie per la disponibilità.