Patrizia Cirulli cantautrice milanese ci presenta il suo nuovo disco SANREMO D’AUTORE, un omaggio ai brani sanremesi con la straordinaria partecipazione di MARIO VENUTI, SERGIO CAMMARIERE e VINCE TEMPERA.

Ciao Patrizia, piacere di conoscerti e grazie per questa intervista.

 

Parliamo del tuo nuovo disco, uscito ufficialmente il 19 Gennaio 2018 nei negozi tradizionali in digital download e su tutte le piattaforme streaming, “Sanremo D’Autore” (Egea Music).

Dodici brani arrivati ultimi, penultimi o non arrivati in finale in altrettante edizioni del Festival di Sanremo e reinterpretati con la tua voce. Un’idea insolita ed originale. Ci racconti qualcosa in più? Come nasce questa idea?

 

L’idea di fare un disco di cover è nata parlando con un amico discografico. In seguito, parlando con Francesco Paracchini, è nata l’dea di concentrarsi sulle canzoni arrivate ultime, penultime o non ammesse alla serata finale del Festival di Sanremo. Un’idea che mi è piaciuta subito e mi ha divertito. I primi titoli storici, che vengono in mente a questo proposito, sono inevitabilmente “Vita spericolata” di Vasco Rossi e “Donne” di Zucchero. In generale, si tratta di belle canzoni che non sono state apprezzate nell’immediato ma sono arrivate al cuore degli ascoltatori e hanno resistito alla prova del tempo.

 

In studio insieme a te hanno partecipato artisti del calibro di Mario Venuti, Sergio Cammariere e Vince Tempera.

Quali sono state le tue emozioni a riguardo, come è stato rapportarsi con loro?

 

Emozionante trovarsi in studio con Vince Tempera. Il brano che abbiamo realizzato insieme è “Ciao amore, ciao” di Tenco.

E’ stato un momento davvero unico. Abbiamo provato il brano una volta e la seconda volta lo abbiamo registrato insieme in diretta, pianoforte e voce, come si faceva un tempo.

Un’emozione grandissima, sia per il brano e per tutto ciò che evoca, sia per la bravura del Maestro.

Sergio Cammariere ha curato la produzione e l’arrangiamento del brano realizzato, “Il tuo amore” di Bruno Lauzi. Sergio ha fatto davvero un lavoro straordinario, grande eleganza e bellezza. Un vero onore collaborare con lui.

Mario Venuti ha portato la sua raffinatezza nel bellissimo brano “Un altro posto nel mondo”, scritto da lui e da Kaballà.

Grande gioia poter collaborare con Venuti, artista che ho sempre stimato e amato.

 

 

Il disco, nasce da un’idea di Francesco Paracchini, è stato prodotto da te e l’immagine di copertina, del fotografo Renzo Chiesa, è stata realizzata al Teatro Carcano di Milano. Cogliendo l’occasione di questa intervista, vuoi fare qualche ringraziamento speciale?

 

Il mio ringraziamento più grande ai musicisti che hanno suonato nel disco. Colgo l’accosione per presentarli in ordine alfabetico:

Amedeo Ariano, Lele Battista, Niccolò Bodini, Luca Bulgarelli, Sergio Cammariere, Giorgio Cordini, Joe Damiani, Andrea Di Cesare, Viviana Fatigante, Max, Gabanizza, Massimo Germini, Pierpaolo Latìna, Antonello Ruggiero, Rocco Sante Sabia, Gianluca Sanza, Vince Tempera, Mario Venuti, Danilo Vignola, Yoris.

 

Questo progetto e stato possibile anche grazie alla tua voce e alla tua capacità di muoverti tra profondità e leggerezza, una voce “insolita e straordinaria” così come l’ha definita il nostro grande artista Lucio Dalla.

 

Cosa hai provato nel ricevere un tale complimento?

 

Grande sorpresa e immensa gratitudine. Ho un registro vocale abbastanza insolito e anche un colore della voce non consueto.

Questo mi caratterizza abbastanza. Lucio Dalla è stato uno dei nostri più grandi artisti e le sue parole le vivo come un grande dono che custodisco con gioia.

 

 

Leggendo la tua biografia hai un curriculum di tutto rispetto, operi da anni nel campo della musica leggera e della musica d’autore. Vinci tre volte il Premio Lunezia, i primi due nel 2010 e nel 2013 nella categoria “Musicare i Poeti” e sei finalista al Premio Tenco 2013 nella sezione “interpreti” con il disco “Qualcosa che vale”, rilettura in chiave acustica dell’album “E già” di Lucio Battisti.

Raccontaci qualcosa di più di te. Come nasce la tua passione per la musica e chi sono i principali artisti che ti hanno influenzato musicalmente?

 

La passione per la musica nasce in tenera età, già da piccola era il mio ”gioco” preferito. Poi sono iniziate le lezioni di musica, le prime esibizioni, esperimenti vari, tanti festival di musica d’autore, serate.

Ho amato moltissimo Tracy Champan, Annie Lennox e la musica d’autore italiana. In ogni caso, tutto ciò che mi emoziona e che “comunica” con me, trova posto nel mio ascolto. Amo molto anche i canti gregoriani e mozart.

 

Nel corso degli anni hai anche partecipato ad importanti festival di musica d’autore italiani e internazionali vincendo premi della critica, premi per il miglior testo e per la miglior composizione musicale. Come interprete, ti sei esibita in un prezioso duetto insieme a Pino Mango nella trasmissione Stella Nascente su Rai Due e pubblichi il brano “Dentro l’anima”, prodotto da Mario Lavezzi.

C’è qualche ricordo particolare che porti nel cuore, legato alle tue esibizioni, che vorresti condividere con noi? Patrizia, come si rapporta con il suo pubblico?

 

Ricordo sicuramente con grande affetto il duetto con Pino Mango, artista che ho sempre amato e di cui compravo i dischi. Puoi quindi immaginare l’emozione nel cantare insieme a lui! Una voce e una musicalità uniche, quelle di Pino.

Ho un ricordo legato ad un festival in Germania, è stata una mia “prima volta”. Non ero mai stata in Germania e non avevo mai cantato accompagnata da una grande orchestra di 20 elementi.

Incantevole sentire le note che avevo scritto risuonare attraverso gli strumenti di straordinari musicisti, sembrava di volare!!!

Parlando in generale, il modo in cui mi rapporto con chi mi ascolta è definito dall’autenticità di quello che sto provando nel momento in cui canto o riferito a ciò che ho composto.

 

 

Parlando dei tuoi precedenti lavori, hai collaborato anche con Angelo Carrara, storico produttore, firmando con lui un contratto discografico ed editoriale da cui nascono due pubblicazioni su etichetta Targetmusic e distribuiti dalla Sony, prodotti artisticamente da Pino Pischetola e Roberto Baldi, Walter Tesoriere e Filippo Bentivoglio. Li ricordiamo:

il primo singolo “Un viaggio in macchina” viene trasmesso da varie radio tra cui Radio Montecarlo ed è “disco della settimana” su Radio 105. Il 22 gennaio 2016 esce l’album “Mille Baci”, pubblicato da Egea Music, dove sei coinvolta come interprete, compositrice e produttrice del disco e con il quale vinci per la terza volta il Premio Lunezia, arrivi in finale al Premio Tenco e ti aggiudichi il premio “La musica nella poesia” nell’ambito del Premio Bianca D’Aponte 2016.

Dai tuoi esordi ad oggi, come pensi sia cambiato il tuo modo di scrivere e comporre?

C’è qualche artista in particolare con il quale ti piacerebbe confrontarti e che fin ora non si è presentata l’occasione di poterlo fare?

 

C’è stato un cambiamento nel momento in cui ho inziato a musicare poesie. L’album che hai citato, “Mille baci”, è composto da poesie di grandi poeti (Quasimodo, D’Annunzio, Pessoa, Oscar Wilde, Frida Kahlo e altri) che ho musicato in forma canzone.

Come cantautrice sono sempre partita dalla musica per arrivare al testo, in questa occasione è avvenuto il processo contrario. Ho musicato testi già esistenti. E’ una cosa completamente diversa che non pensavo nemmeno di poter fare, ma ho dovuto ricredermi, tanto da appassionarmi moltissimo a questa nuova modalità, ovvero, far “suonare” le parole” (che hanno già un loro suono…ma il discorso diventerebbe lungo ora!!!).

Ho collaborato con molti artisti meravigliosi, sicuramente ci sono altri nomi, ma non uno in particolare al momento.

 

 

Come cantautrice ed interprete, cosa consiglieresti ai giovani talenti che vorrebbero avvicinarsi alla musica e perché no proprio al campo della musica leggera e della musica d’autore?

 

Capire quale sia la motivazione che li spinge a fare musica. Da qui parte tutto. Un conto è volere il “successo”, la tv, ecc..

Un conto è concentrasi sul valore di quello che si sente scrivendo e cantando. Facendo un buon lavoro, poi può arrivare anche la tv, successo, ecc.., ma non dovrebbe essere questo il punto di partenza.

Ci vuole impegno, costanza, determinazione, saper rimanere in piedi di fronte alle delusioni…e poi qualche frutto arriva.

E’ utile fare tante esperienze e ogni occasione è buona per potersi confrontare con il pubblico.

La musica è un dono per noi stessi e per gli altri.

 

 

Vuoi aggiungere altro o condividere con noi qualcosa che fin ora non avuto l’opportunità di poter dire?

 

Si, riguardo al nuovo disco, aggiungo che è stato realizzato un video che accompagna il brano “Un altro posto nel mondo” girato nella Torre di Sulis ad Alghero. Una scenografia sognante e molto particolare accompagna le note del brano.

Grazie a voi per avermi ospitato!!

 

Grazie per la tua disponibilità.