Piero Sidoti, professore e cantautore di origini udinesi, ma anche attore di cinema e teatro, ci racconta la sua “fiaba per voce e chitarra”: AMORE [fino a prova contraria] e tante altre storie.

Piero Sidoti, chi è, come ti descriveresti oggi?

“Una persona che vive più felicemente di una volta perché con gli anni ha capito che gli è concesso sbagliare, ma che ha meno paura di buttarsi perché alla fine sbagliare è umano e perseverare… anche!”

Attore teatrale e di cinema e cantautore che invoca l’amore, anche nella vita?

“Bè tutta la mia vita è una storia d’amore imperfetta. La trama e la sceneggiatura della vita si trova nella tensione che si instaura fra l’imperfezione, che è la casa in cui stiamo, e la ricerca di una perfezione. Vivere non è il raggiungimento della perfezione ma forse è proprio percorrere e fare questo meraviglioso viaggio fra imperfezione e perfezione. Accettare di fare questo viaggio godendo il percorso e senza la pretesa di trovare mai la perfezione è già di per se una storia d’amore”.

Amore [fino a prova contraria], una favola per chitarra e voce, in che senso favola? Spiegaci meglio.

“Per presentare le canzoni del disco sto girando i teatri con uno spettacolo dal titolo omonimo. Ho scritto e creato, approfittando delle pause forzate durante il COVID, una fiaba raccontata, evocata, suonata e cantata, dove la narrazione, le musiche e le canzoni si dissolvono, si intersecano e riecheggiano fra loro. E’ qui che ho scoperto che i brani del mio disco avevano da sempre la loro casa.

Questo spettacolo è una fiaba e si narra la storia di Sasso e Corda, un bambino e una bambina che, come ogni pomeriggio, s’incontrano ai giardini pubblici e come sempre ascoltano una storia cantata da ‘Bepi il Matto’, uno strano personaggio che vive su una panchina dei giardini. Si narra la possibilità di raggiungere un mondo dove la paura non esiste, imboccando un passaggio segreto. La destinazione si trova dietro la luna, in un luogo magico, dove non ci sono le caratteristiche che appesantiscono la nostra vita sulla Terra: non c’è gravità, non c’è paura, c’è leggerezza e si può giocare con il tempo. Sasso e Corda capiscono così di avere una missione…’i bambini faranno la rivoluzione’.

Posso dire comunque che ancora più che una fiaba è un viaggio meditativo per conoscere, prendere consapevolezza e accogliere tutto il nostro mondo interiore, senza forzature, accettando anche le nostre parti più oscure, senza identificarsi con esse e imparando così a lasciare e lasciarsi andare. Navigare consapevolmente dentro il nostro flusso vitale verso quello che ci fa stare bene”.

Con l’omonimo album vai un po’ controcorrente, cioè parli di sentimenti e non di “lamenti” e di cose che non vanno: è così? E´ stata una scelta casuale, una necessità o una scelta a tavolino?

“Si era quello che mi sentivo di fare e volevo fare un disco dove mettermi più a nudo e mettere i sentimenti come protagonisti è sempre una cosa che ti mette a nudo e un po’ piacevolmente a rischio. Un disco in cui l’ironia è presente solo per alleggerire ma non viene usata come uno scudo intellettuale che ti consente di ripararti dalle cose.

Certo nei sentimenti ci possono essere, in quanto sono sentimenti umani e quindi imperfetti, conti che non tornano”.

Se ti dicessi Sanremo?

“Direi che è una città splendida e poi dire mai dire mai”.

Argomento a piacere.

“Che bello l’argomento a piacere mi ricorda la scuola. Io insegno matematica e scienze e tengo un laboratorio teatrale e quindi come ultimo argomento ne approfitto per salutare e ringraziare i miei alunni per i loro preziosi suggerimenti durante la preparazione del nostro spettacolo teatrale”.