Un viaggio che parte dal profondo del cuore e che, grazie alla musica, arriva al grande pubblico, quello dei palchi dei grandi artisti. Pio Spiriti ci racconta il suo percorso fatto di emozioni e importanti esperienze.
  • Dalle corde agli archi: dopo gli esordi come chitarrista, il violino è lo strumento che ti ha davvero portato fortuna. Com’è nata questa passione?
Iniziai lo studio della chitarra all’età di otto anni, dopo circa tre anni il mio insegnante Orazio Di Pietro scomparve prematuramente e per me fu un colpo durissimo da sopportare. Decisi di cambiare strumento per cercare di superare il momento difficile. Era tra l’altro il momento di iscrivermi alle scuole medie e scelsi quelle a indirizzo musicale. Tra i vari strumenti possibili per iniziare un nuovo percorso c’era anche il violino, mio padre appassionato mi consigliò di provare e si rivelò una scelta perfetta. Non fu certo tutto rose e fiori, ma non mi ci volle molto per capire che quello strumento era in simbiosi con me. Fu amore a prima vista!
  • Fai spazio al cuore” è il nuovo album in cui provi a spiegare cosa avviene dentro un cuore che batte attraverso la tua interpretazione di intramontabili colonne sonore…
La domanda che mi poni è molto interessante. Spiegare quello che avviene nel profondo dentro di noi non è facile, a me personalmente aiuta a sommergere l’esperienza dell’infelicità. Questo mi fa capire che per cercare momenti di felicità non serve poi chissà che, basta una dolce melodia che sia in grado di trasportarmi in un mondo fatto di sogni e desideri. Di musica adatta a questo tipo di felicità ce né tanta, la classica e le colonne sonore vestono d’oro questa passione. La felicità dell’amore cambia la vita.
  • Facciamo un salto indietro nel tempo, fino al 2011 quando hai deciso di raccontare il mistero della creazione con “Triskell il concerto”, il tuo primo lavoro. Una missione impegnativa!
“Triskell il concerto” è un album molto impegnativo sotto tutti i punti di vista. Uno per tutti il concetto che lo ha ispirato, “la creazione”. Questo ha fatto si che tutto (le composizioni originali, gli arrangiamenti, i suoni usati, l’interpretazione dei brani) doveva essere in linea con il concetto di questo tema. Non è stato facile raggiungere quel grado di soddisfazione tale da poter dire almeno di essere gradevole e uniforme alla voce del coro. Per “coro” intendo le persone che con la curiosità della scoperta e ricerca di comunicazioni interiori lo ascolteranno.
  • Dal 1996 la tua carriera è stata attraversata da importanti partecipazioni in programmi televisivi di successo. Come si coniuga il linguaggio del piccolo schermo con la tua musica?
Si tratta di due capacità di espressione completamente diverse. Le delle partecipazioni televisive e i live hanno un obiettivo puramente dimostrativo, commerciale e autopromozionale. La mia musica invece deriva esclusivamente da un viaggio interiore che spero duri il più a lungo possibile. È l’unico stratagemma che ho per viaggiare e spaziare con il cuore e con la mente in mondi inesplorati.
  • A proposito di grandi collaborazioni, quella con Baglioni è sicuramente una delle più importanti per la tua carriera. Raccontaci il percorso fatto insieme.
Entro a far parte della sua band nel lontano 2003. Da allora 13 anni di collaborazione, 70 date per il tour “Crescendo” con più di 700.000 spettatori: un successo clamoroso. Altri 10 tour fino ad arrivare all’ultimo, “Capitani Coraggiosi” (Baglioni-Morandi) con 50 date. Che dire, con Claudio i numeri sono sempre stati di grande rilievo. E aggiungo che lavorare per un artista così noto non è per niente facile, la responsabilità è direttamente proporzionale alla sua popolarità, ovvero “immensa”. Se aggiungiamo a tutto ciò un grado di perfezionismo con cui l’artista è noto lavorare, la cascata di nozioni logistico musicali da assimilare è davvero infinita, equiparabile ad un fiume in piena che rompe continuamente gli argini. La crescita e il bagaglio tecnico mio personale al fianco di questo artista è in continua evoluzione.
  • Nuovi progetti all’orizzonte?
È appena stato ultimato questo mio secondo lavoro discografico. I progetti di lavorazione e composizione al momento sono fermi. Concentrerò tutte le mie forze nella promozione del disco “Fai spazio al cuore”, come grazie a questa intervista che voi gentilmente mi avete concesso. Grazie infinite!