Sgrò, noto ai più anche come “cantautore domestico” per la sua naturale ispirazione ed attitudine a scrivere tra le quattro mura casalinghe, ci ha regalato un’intervista esclusiva e variegata. Il cantautore è fuori con il suo ultimo singolo Maledizione e sta forse preparando qualche sorpresa colorata e digitale delle sue? Scopriamolo qui.

Il 2020 è stato il tuo anno di esordio, di debutto. Come stai oggi all’inizio di questo nuovo anno?
“Il 2020 è stato un anno lunghissimo che ha inghiottito gli anni precedenti. A volte non riesco a ricordare cosa pensavo e cosa facevo pre-pandemia. Quest’anno nel calendario è il 2021, ma nei fatti puzza ancora di 2020”.
Cosa ti auguri per questo 2021, per la tua carriera e per la tua vita?
“Purtroppo, o per fortuna, chi lo saprà mai, sono uscito con la mia prima canzone pochi giorni prima della pandemia. Non ho avuto alcuna opportunità di suonare su un palco vero. Gran parte dei musicisti spera di tornare a suonare, io spero di suonare. Però la speranza, si sa, non è niente di certo, è attesa e mi sta un po’ antipatica”.
E ́ vero che hai esitato a buttarti nel mondo della musica? Come mai?
“Ho esitato perché sono cresciuto senza applausi. Ho un’adolescenza piena di buchi e di toppe. La vedo questa differenza fra chi cresce con gli applausi e chi invece no”.
E ́ da poco uscito il tuo ultimo singolo, Maledizione. Di cosa parla?
Maledizione è un’imprecazione contro le zanzare che escono dalla bocca degli altri e che non lasciano mai in pace. La pigrizia che si sente in questa mia voce narcotica è un atto d’accusa. A volte sono proprio convinto che la pigrizia sia un meccanismo di difesa, e quindi di offesa, contro il produci-consuma-crepa generale. Appena scendi dal letto devi correre, altrimenti sei perduto. Ma ti sembra normale?”
Riguardo agli altri tuoi singoli precedenti: hai abituato il pubblico a “vestire” in modo tematico anche il tuo portale. Hai creato test a tema amore ad esempio, o alla botanica. Anche per questo singolo ci sarà un gioco o qualche test per il pubblico?
“Forse sì. Ho pensato a qualcosa, mi diverte molto a pensare a queste cose, devo capire se è realizzabile. Ieri mi è stato detto che forse è illegale”.
Come ti è venuta l’idea di proporre, insieme alla tua musica, un lavoro grafico e di intrattenimento ad hoc, vedi appunto i giochi ed i test appena citati?
“Il mio obiettivo è arredare la stanza di Sgrò senza creare ostacoli a chi ha voglia di entrarci dentro, anzi mi piace che chi entra possa in qualche modo anche divertirsi”.

Cosa ne pensi di Sanremo?

“Mi incuriosisce sempre, non riesco mai a guardarlo in diretta però. I giorni successivi ascolto le canzoni”.
Per chi fai il tifo quest’anno?
“La rappresentante di lista”.
Tre motivi per ascoltare Sgrò?
“Primo motivo: perché non lo conosci, perciò è la cosa più inedita che ci sia. Secondo motivo: perché dopo che lo ascolti potrai dire con decisione mi piace o non mi piace. Avere sentimenti netti e sicuri fa bene alla salute. Terzo motivo: perché se per caso ti dovesse piacere il suo cuore lo sentirebbe, anche se abiti a centinaia di chilometri di distanza e si calmerebbe”.