Silvia Salemi, cantautrice ma anche attrice, speaker radiofonica, madrina e sostenitrice di molteplici eventi e cause benefiche. In occasione del 25esimo anno dall’uscita del suo iconico brano “A casa di Luca” ci presenta “Noi contro di noi”, un nuovo singolo tutto da ascoltare. Abbiamo avuto occasione di fare due chiacchiere con Silvia ed ecco cosa ci ha svelato, tra cui anche una grande esclusiva su Sanremo 2023.
“A casa di Luca”, brano del ’97 che hai portato a Sanremo che ti è valso pure il premio della critica per il miglior testo, raccontava di una società frenetica, della voglia di trovare un porto sicuro, di creare un luogo protetto. Trovi che il testo sia ancora attuale?
“Sì, ho voluto festeggiare questi 25 anni proprio perché questa canzone ha dei forti tratti di attualità Si parla di un’epoca dove l’immagine è tutto e in cui sembra d’obbligo apparire , è un’epoca in cui siamo tutti molto soli. I social ne sono la prova, sono un’esaltazione di questa solitudine, mentre la casa di Luca è l’opposto è il poso in cui ci si ritrova fisicamente, dove si sta insieme condividendo davvero delle emozioni, anche senza parlare e nello stare insieme si sublima lo stare bene semplice. Basta un bicchiere di vino, una schitarrata, guardarsi negli occhi, cose semplici, vere. Condividere oggi è un termine del quale abusiamo e che usiamo in maniera sfalsata: noi non condividiamo, noi mostriamo che è diverso”.
E “Noi contro di noi”, tuo ultimo singolo, è una sorta di proseguo de “A casa di Luca”?
“Noi contro di noi è ancora più attuale, è nata come un’esigenza o per la voglia di urlare, di dare un messaggio forte, di spronare. E´ lo sfogo di un essere umano che vive su una meravigliosa sfera blu insieme ad altri individui che hanno le sue stesse esigenze ma che, anziché concentrarsi sulla terra che sta diventando infuocata, continuano a spararsi addosso, quasi a non veder le problematiche reali e attuali. Il mio è mega-vaffa-day per tutti quelli che non stanno capendo cosa ci sta succedendo. Non è più un problema di cosa lasceremo ai nostri figli, è oggi, è già ora di fare qualcosa di concreto”
Noi contro di noi apre le porte ad altri progetti, album e singoli?
“Ho fatto una scelta di stile nel tempo, nella mia carriera, nel senso che ho scelto di pubblicare ogni volta che sentivo un’emozione, che percepivo un istinto. Il bello della digitalizzaizone è anche questo, avere la possibilità di far uscire musica quando hai davvero qualcosa da dire e per confrontarti subito”.
Ci sono canzoni giuste e brani sbagliati?
“No, c’è quello che è giusto per te. Se devi dire qualcosa al pubblico va fatto in modo sincero, giusto è tutto quello che nasce dal cuore, dalla verità il pubblico. Poi il pubblico può amare o non un pezzo, ma tu devi esser onesto, tutte le canzoni che nascono da una testa e da un cuore sincero sono giuste”.
Com’è nata la collaborazione, in Noi contro di noi, con Matteo Faustini e Marco Rettani? Avete creato una nuova casa di Luca?
“Sì, si ci sono delle similitudini, è come trovarsi in una casa e chiedere un’opinione, confrontarsi in un circolo di idee, di sensazioni che ci si scambia e tutto si inserisce in una canzone che dura 3 minuti. E´ un meraviglioso incontro generazionale: Matteo è un poeta, in ogni canzone con cui si confronta c’è questa tangibile purezza, Rettani, che è ormai un autore consolidato, ha una penna capace di cucire tutte queste esperienze. E poi ci sono Io, con il mio percorso da cantautrice”.
C’è stato un momento nella tua carriera nel quale non avresti voluto essere riconosciuta solo per “A casa di Luca”?
“No, mai. Questa domanda me la fanno in tanti e devo dire che invece è una fortuna avere, dopo 25 anni, una canzone con la quale ti identificano e che in tanti conoscono ancora e che cantano. Quando sento alcuni artisti che dicono ‘mi chiedono sempre quella’ dico ‘ad avercene’. Nella nostra epoca mancano la memoria e la gratitudine”.
Di te è rimasto iconico anche il taglio di capelli cortissimo. Raccontaci di come è nato.
“Avevo un caschetto meraviglioso, lineare e pulitissimo ma capii che dovevo dare un impulso visivo forte e tangibile, rischiando anche perché avevo appena fatto non so quante cartellini stampa che era un materiale irripetibile. Sono andata a tagliarmi i capelli quando tutto il materiale era già andato in stampa ma tutti mi hanno detto ‘hai fatto bene sei qualcosa di unico, di riconoscibile’. E poi da quel primo Sanremo mi ha portata infinita fortuna”.
Però sei una donna che non ama le apparenze…
“Amo poco l’apparire e si intuisce anche dai miei canali social. Non passo per la realtà aumentata ma preferisco godermi la vita. Lascio nei miei video tutte le rughette, non faccio usare filtri ai miei registi, mi piace questo, ci tengo molto alla verità anche della mia immagine”.
Chi ti piace del panorama nazionale, delle nuove leve?
“Mi piace molto Madame“.
E se ti dico Sanremo…
“Da una parte è una grande vetrina dove puoi portare un grande prodotto, se ce l’hai, per farlo arrivare a tanta gente. Ma dall’altra per due mesi, e più, è come se vivessi in una bolla sospesa è come stare all’Isola dei Famosi e non puoi fare altro. Li ho vissuti quegli anni di grande stress con la valigia in mano, ma avevo 25 anni e non rischiavo nulla, adesso ho i piedi di piombo, la penso molto meno poeticamente oggi, sono più matura.
Però ti posso dire che ho due proposte grosse sul tavolo, due collaborazioni a tema sanremese. Uno dei due artisti è giovane e mi piace molto e mi ha chiesto di fargli da madrina per il duetto”.
Puoi dirci di più?
“Questo artista giovane ha vinto Sanremo, ha avuto tantissimo nella sua carriera, parliamo di grandi cose. Ho spoilerato abbastanza? (ride)”
Apriamo ufficialmente il toto nomi, siete d’accordo?
Grazie a Silvia Salemi, online su tutte le piattaforme con “Noi contro di noi”, un brano tutto da ascoltare e vivere, non solo questa estate.
Eleonora Tredici