Nell’immaginario collettivo, ci sono termini, aggettivi, tra i quali non vediamo nessun nesso…
Tranquilli non sto farneticando…Per voi ad esempio, c’è legame tra contemporaneo e sentimentale?
Questo legame l’ho scoperto nel corso dell’intervista di Teresa De Sio, che ha presentato “Puro Desiderio”
Un aggettivo, una definizione per “Puro Desiderio”?
“Sentimentale e contemporaneo.” Sentimentale perché al centro di tutto c’è l’amore; è il motore di tutto. Contemporaneo, perché non è un disco che guarda al passato; ma al futuro. I suoni; il linguaggio hanno come filo comune la voglia di sperimentare.
In realtà questa è stata sempre una mia caratteristica: anche con la musica popolare. L’ho interpretata, cercando una mia chiave di lettura non guardando al passato”
Com’è nato questo disco?
Dopo un periodo per me molto difficile al termine del quale ho ritrovato la voglia di scrivere. E’ come quando scali la montagna e arrivata su vedi un panorama diverso. Ecco per me è stato così: avevo voglia di parlare di me; dell’amore in tutte le sue forme. Dai temi sociali sono passata ad una dimensione più intima e questo lo si avverte anche dalla musica, che è acustica
Come guarda alla scena musicale attuale?
Ci sono artisti bravi e meno bravi; c’è chi ha qualcosa da dire e chi no. Ci sono giovani, che cercano di sperimentare con nuovi linguaggi, anche rompendo con il passato. In loro rivedo me stessa, con la musica napoletana: mi sono avvicinata alla musica napoletana, volendo essere me stessa, utilizzando il mio linguaggio.
Di Napoli cosa pensa?
Vivo a Roma da tanti anni ma Napoli è immensa in tutto, nel bene e nel male. Napoli è uno stato d’animo, che ti accompagna sempre, non ti abbandona mai
E in questa frase ho rivisto me stessa e chi come me ha lasciato Napoli. Ho avuto la possibilità di incrociare un’artista vera, che non ha mai tradito se stessa e quindi il suo pubblico. Cosa mi è rimasto di quest’intervista? La sua discrezione, il suo voler essere sincera senza però ostentare: la sostanza ha avuto la meglio su tutto
E quando qualcuno mi parlerà dell’importanza dell’essere contemporanei, mi verrà in mente Teresa e l’importanza di mettere al centro di tutto l’amore