Chi è Tommaso Novi? Scopriamo qui, in questa intervista esclusiva, le nuove uscite, i suoi successi. E ascoltatelo se credete che la musica italiana non sia morta, se preferite Dalla a Baglioni, se alla radio sentite Blanco e passate oltre e se…amate la pesca.

Tommaso, sei cantautore ma anche musicoterapista. Quanto del tuo mestiere, delle tue conoscenze legate alla musica come fonte di benessere sono presenti nei tuoi brani?

“Probabilmente molto, anche se poi avviene  su un piano inconsapevole. Sono convinto però che chi fa questo mestiere debba interrogarsi spesso sul ruolo dei suoni e su come gestirli, ad esempio, in una canzone. Chissà quanto questo avvenga davvero sistematicamente o quanto sia lasciato un po’ al caso.

Quindi, ci assicuri, che i tuoi pezzi possono essere davvero benefici per i nostri sensi e la nostra sfera emotiva?

“Credo che vi farò ridere e piangere e penso che vi farà bene. In qualche modo vi farà bene”.

Sei anche docente… questo ruolo ha influito sulla tua musica in qualche modo?

“Sicuramente l’insegnamento mi permette di osservare da più punti di vista e in modo creativo, questo mi stimola molto”.

Cosa pensano i tuoi allievi dei tuoi pezzi, della tua musica, capita mai che ti chiedano consigli su come emergere, su come farsi conoscere o, addiruttura, chiedono raccomandazioni?

“I miei allievi ascoltano sempre i miei brani ma non so dirti quanto siano sinceri nelle loro esternazioni. Posso dirti che io ascolto molto loro, ne traggo ispirazione, energie. Spesso dò loro consigli, anche se non me li chiedono :)”

Com è cambiato, secondo te e secondo la tua esperienza, il modo di fare musica, di proporla e di sentirsi artista rispetto a quando hai iniziato tu?

“Sono cambiate le modalità di creazione e fruizione così velocemente e definitivamente da creare grande scompiglio. Non sempre riesco a comprendere bene il fenomeno ma dò molto valore all’autenticità, tenendola al centro del mio lavoro”.

Cosa manca secondo te al mercato musicale odierno nazionale?

“Secondo me manca un filtro di qualità. Le etichette hanno perso quel ruolo che le rendeva garanti per il pubblico, intermediarie fra l’artista e il negozio di dischi. Adesso che questo passaggio è saltato, gli artistisi si vendono selvaggi nel caos della piazza dove i compratori, forse (forse), non hanno gli strumenti per riconoscere autonomamente l’oro dalla cacca”.

Guardandoti indietro rifaresti tutto o forse scenderesti a compromessi, prenderesti una strada diversa, parteciperesti a concorsi che forse non avevei preso in considerazione?

“Tornando indietro forse perderei meno tempo e cercherei di comprendere meglio il processo di capitalizzazione dell’ispirazione”.

Parlaci del tuo ultimo progetto…

“Io Sapevo Nuotare è il terzo singolo estratto da un lavoro più ampio: un disco in 11 tracce che si chiama Terzino Fuorigioco che uscirà a dicembre 2021 per BlackCandy Produzioni. E’ una sorpresa, non vi dico nulla”.

Dacci 3 motivazioni per le quali ascoltare la tua musica, specilamente quella nuova.

“Se credete che la canzone italiana non sia ancora morta, ascoltatemi. Se preferite Dalla a Baglioni, ascoltatemi. Se alla radio passano Blanco e passate oltre, ascoltatemi”.

Argomento a piacere…

“Per prendere delle belle spigole nella foce dell’Arno dovete usare lenze non superiori allo 0,10 mm, ami molto piccoli e lanciare una manciata di bigattini sul galleggiante  ogni 3\4 minuti :)”.