Otto personaggi differenti, otto storie, otto canzoni. Chi sono i protagonisti di “Voci di Corridoio”?
“Voci di corridoio” racconta otto personaggi differenti e complementari. Ognuno parla, con voce sincera e disillusa, delle proprie esperienze di vita, nella speranza di lasciare un pò di sé all’ascoltatore. Il disco è concepito come un lungo corridoio, all’interno del quale possiamo osservare, solo dall’uscio, i vari locali ad esso collegati. Le camere che compongono il disco rispecchiano i coinquilini che le abitano: hanno arredi sonori differenti e, man mano che si procede, sempre più rarefatti. Le voci sgorgano dalle varie stanze e si addensano al di fuori di esse: il loro insieme è un dilagare sfrenato. I frammenti, che compongono il mosaico, sono parte di una struttura più grande ed i singoli episodi non sono altro che un confronto con le nostre paure, i nostri dubbi, le nostre fragilità. La visione che risulta degli otto personaggi è solo parziale, ma è il tutto che conta, perché nella loro coralità, nell’eco confusa delle loro rivelazioni, emerge la loro vera natura.
Sanremo è l’esperienza che ogni artista italiano ha sperato di vivere almeno una volta nella vita. Cos’ha significato per voi?
L’ esperienza di Sanremo Giovani è stata sicuramente formativa per noi. Abbiamo dovuto fare i conti con tutta una serie di dinamiche televisive a noi sconosciute, che sicuramente ci risulteranno utili per il futuro.Ci dispiace solo di non essere arrivati all’Ariston ma, per una band neonata come la nostra, esibirsi in prima serata su Rai Uno è già stato un risultato importante ed è anche stato un ottimo trampolino di lancio per il progetto.
Come mai avete scelto di presentare proprio “Il viaggio di ritorno” a Sanremo Giovani?
La scelta del brano non è stata dettata da nessuna particolare motivazione di carattere strategico. Abbiamo pensato di proporre un brano lontano dalla classica canzone sanremese e poi vedere cosa sarebbe successo. Ci riteniamo molto soddisfatti del feedback di pubblico e di addetti ai lavori, che abbiamo ricevuto.
“Réclame”, un termine un po’ retrò in un’epoca in cui si avverte una certa nostalgia del passato. Da cosa nasce questa scelta?
Così come la réclame (pubblicità) tenta di dare la più ampia diffusione ad un prodotto o ad un servizio, ai sui pregi, alla sua utilità e convenienza, le nostre canzoni hanno come obiettivo quello di testimoniare, preservare e diffondere le storie che racchiudono al proprio interno. Inoltre le strutture pop, alle quali siamo particolarmente legati, così come gli spot pubblicitari, sono brevi, di ampia fruizione, e tentano di unire l’efficacia comunicativa ad una originalità formale, al fine di rimanere impresse nella mente di chi ascolta. Anche se il nome del gruppo ha una patina retrò non ci reputiamo dei passatisti. Crediamo che sia fondamentale attingere dal passato per interpretare il presente, ma è anche importante creare una propria identità e non rimanere ancorati a vita ai propri modelli artistici.
State già pensando a un nono personaggio per raccontare una nuova storia?
Abbiamo nel cassetto molti brani incentrati su personaggi femminili. Ci piacerebbe nel nostro prossimo lavoro lavorare sulla donna e sul conflittuale rapporto che ha con l’uomo.