Cielo argentato e profumo di pioggia. Pur se alle porte dell’estate, Milano ha scelto il suo volto più riconoscibile per accogliere la prima tappa di Universo Tour, il nuovo calendario di appuntamenti musicali firmato Zibba.
E lo ha fatto in una delle location che più rappresentano la bella stagione in arrivo per i milanesi, Carroponte, il cui palco ospita da qualche anno ormai i grandi nomi della musica italiana e internazionale.
Lo sguardo severo e diretto che Zibba sfoggia nella sua ultima copertina, si trasforma in un tenero sorriso quando ci accoglie dietro le quinte prima dello spettacolo per darci qualche anticipazione di ciò che proporrà in questi mesi su diversi palchi d’Italia.
Uno show live in trio che vede alla batteria Andrea Balestreri con il quale Zibba festeggia i 20 anni di amicizia e Stefano Riggi in una nuova veste: sassofono e sintetizzatori.
Un nuovo sound, fatto di arrangiamenti elettronici che caratterizzeranno il prossimo album. Lo stiamo quindi sperimentando già in questo live
Ci racconta così ciò che avremmo ascoltato durante il concerto, aperto da due pezzi contenuti nell’album del 2015 con Almalibre: Muoviti Svelto e Il Sorriso Altrove.
Ma è sulle note di Senza di te, brano che ha accompagnato Zibba sul palco di Sanremo, che il pubblico si scioglie davvero. Canta di un amore in vecchio stile, quello di chi sceglie la persona con cui trascorrere la vita e ne fa una missione.
Prosegue con Farsi Male, brano presente nello stesso album con la partecipazione di Niccolò Fabi e con Ovunque racconta di una consuetudine, quella di lasciare pezzi di sé in giro per gli alberghi e per i luoghi che attraversa durante i tour.
In tour accadono tutte le cose. È la parte più importante della vita di un artista durante la quale tutto quello che accade può finire in una canzone
La pioggia che da lì a poco avrebbe iniziato a cadere non troppo insistente sul prato del Carroponte diventa metafora ricorrente nei testi di Zibba, com’è evidente nel titolo di Anche Se Oggi Piove, altro brano che il pubblico di affezionati conosce bene e canta insieme al cantautore ligure.
Ero steso su un materasso in studio e provavo a prendere sonno. Alle 5 del mattino mi è arrivata una mail di Jovanotti che chiedeva di fare qualcosa insieme. Non ho più dormito e ho scritto questa canzone
Presenta così La Medicina e il Dolore, brano accompagnato dal sax di Stefano Riggi, anticipato da Una parte di te e seguito da Il Giorno dei Santi: atmosfere uniche che solo un timbro graffiante come quello del sassofono e delle corde vocali di Zibba è in grado di ricreare.
I musicisti escono di scena per una parentesi che Zibba stesso definisce “un momento solo per noi”. Ed ecco che l’intimità è condivisa solo con la sua voce e la sua chitarra. Dà inizio a una sequenza di brani rivisitati in questa chiave: Universo, l’ultimo singolo che da il nome al tour, abbandona il sound elettronico e si rivela quasi un dialogo tra il cantante e il suo pubblico; Margherita, ironico pezzo nato dopo l’abbandono di una ex fidanzata. «Mi disse: ho un sacco di cose da fare, non ho tempo».
E poi Le Distanze, quelle che tenta di accorciare tutte le volte che, di ritorno da un concerto, corre ad abbracciare il figlio; quelle dei detenuti per i quali ha eseguito il pezzo poco tempo fa; quelle degli amori sbocciati durante l’estate e lasciati andare via dopo le vacanze.
Rientrano in scena Balestrieri e Riggi e si riparte con i suoni di Senza Pensare All’Estate, Che Ore Sono, NotteNancy, Santa Clara, Vengo da te, Salva.
Sono trascorse quasi due ore, il finale si avvicina ed è in questo momento che Zibba prende fiato e trova nei suoi fan il coraggio per eseguire un brano che non porta sul palco da tanti anni. Si tratta di Cielo, scritto per il chitarrista e amico Federico dopo la spontanea decisione di lasciare la band e, da poco tempo, la vita. E la pioggia inizia a scendere insistente, come a rendere più vera questa presenza in un momento di emozione, amicizia e ricordo.
Continua a giocare con un pubblico quanto mai variegato, che non trattiene complimenti ad alta voce per un cantautore diventato per molti una certezza, per altri una scoperta, per tanti una promessa in continua ascesa nel panorama della musica d’autore italiana.
Universo torna sul palco, questa volta nella versione che conosciamo bene, quella pensata e scritta insieme ad Andrea Mariano dei Negramaro.
È il momento di salutare il pubblico e Zibba lo fa con Se mi lasciassi sola, cover di Erica Mou, cantautrice e sua cara amica.
Si dice che i brani che rimangono in testa sono quelli vincenti. Noi dopo alcuni giorni stiamo ancora canticchiando che proviamo a vedere tutto quanto da un punto lontano, come dall’Universo. Questa ci sembra una prova più che convincente: Zibba ha trovato il modo di farsi ricordare.