Esce oggi , venerdì 10 gennaio Cip! il nuovo album di Brunori Sas che apre il 2020.
Un disco dalla poetica potente che si impone con un linguaggio nuovo, profondo, che colpisce ed emoziona dal primo ascolto. Il centro è uno: nelle undici tracce di Cip! Dario ha voluto scrivere “dell’Uomo, e non degli uomini”. Un lavoro che non vuole eliminare le opposizioni intrinseche nella natura umana, nella vita stessa, ma che piuttosto vuole sfumare i confini tra il bello e il brutto, come uno specchio riflesso in cui si ha bisogno del negativo per abbracciare meglio il positivo.
A tre anni di distanza dal successo di A casa tutto bene, un progetto discografico e live di due anni unanimemente apprezzato, Cip! (Island Record) è una scoperta, è la parola che, brano dopo brano, si trasforma in emozione ed è prodotto dallo stesso Dario con Taketo Gohara, registrato tra la Calabria e la Milano.
“Il mio precedente lavoro, A casa tutto bene, è stato un album importante per tanti motivi, umani e professionali, come si dice nei colloqui di lavoro
con questo nuovo progetto volevo riconsiderare, in una sorta di Gestalt forma calabra, il rapporto fra ciò che ho sempre considerato centrale – la vita degli uomini – e ciò che ho da sempre considerato periferico – l’universo che ci ospita.”
Cip! è un disco sorprendente a cominciare dalla copertina, scelta da Dario e realizzata da uno degli artisti italiani che ama di più, Robert Figlia. Non il solito bel ritratto, non un’immagine a effetto, ma il dipinto di un pettirosso: “Un uccelletto realistico, quasi da vecchia enciclopedia, privo di connotazioni sentimentali stucchevoli, intimamente combattivo e fiero. Una creatura semplice che ama intonare i suoi canti solitari sulla neve, rendendo forse un po’ meno gelidi questi nostri lunghi inverni”.
L’obiettivo era lasciare uno spazio immaginifico, dove ogni ascoltatore potesse sviluppare la sua idea di “cip”, dandogli la sua personale connotazione, che Dario ha identificato con la parte di sé “fanciulla”. Una parte leggera, vitale, combattiva pur nella sua sobrietà, fiera anche nel parlare di argomenti che includono una fine ma senza farlo in modo pessimistico o, al contrario, edulcorato.
Cip! è un soffio di primavera nel centro di un inverno rigido che sembra sospendere la propria lotta per lasciare spazio alle note di un album ricco, che sorprende, che lascia il segno. Brunori manifesta a sé stesso e ai suoi fan un sentire, più che un pensare, un’attitudine poetica che si riflette anche nel titolo onomatopeico e che connota tutto il disco. Il disco racconta del “nostro essere a tempo determinato, della morte come spavento ma anche come consolazione e addirittura come stimolo alla vitalità”, valorizzando anche l’armonia negli attriti e la necessità per la vita stessa di una costante lotta fra gli opposti. E con la serena constatazione che “il mondo girerà anche senza di noi” e che “alla fine va bene”, traducendo cosi musicalmente argomenti sensibili con “accettazione” e non con l’amarezza di un tempo. Sono sostanzialmente “…canzoni per il mio fanciullino” – chiosa Dario – “Forse, oso dirmi, per i figli che non ho. Qualcosa che mi desse un respiro dal mondo adulto, dalle sue complicazioni, i suoi nervosismi, le sue ansie, le sue preoccupazioni, spesso e volentieri inutili”.
Nel disco, Brunori Sas ha dato vita a undici nuove canzoni ricche di sentimento: “Canzoni d’amore dunque, nelle sue diverse declinazioni, da quello di coppia, a quello familiare, sino all’amore ideale, forse utopistico, indubbiamente figlio di un cristianesimo bambino a là Marcellino pane e vino, che per quanto possa averne preso le distanze, ha formato la mia visione del mondo. Quelle di buona volontà, di tenerezza ma anche di difficoltà, di pazienza, di denti stretti per tenere in piedi le cose. Della fatica, in fin dei conti di essere buoni, senza sentirsi al contempo coglioni”.
Dopo il successo di Al di là dell’amore, canto etico e poetico che ha anticipato questo nuovo progetto, conquistando le prime posizioni dei brani più suonati dalle radio, il nuovo singolo estratto da “Cip!” è Per due che come noi, “la ballad perfetta”, definita subito un instant classic da pubblico e critica, che lo ha accolto con immediato e unanime consenso.
“Ma non confondere l’amore e l’innamoramento che oramai non è più tempo e senza perdere il senso dell’orientamento quando fuori tira vento. Per due che come noi non si sono persi mai e se ti guardi indietro non ci crederai mai perché ci vuole passione”.
La canzone è stata accompagnata da un videoclip per la regia di Duccio Chiarini (regista anche de L’ospite, presentato al Festival di Locarno, con un cameo di Brunori). Il video, scritto insieme a Dario Brunori, racconta una storia d’amore duratura, i cui momenti più importanti vengono ripercorsi attraverso un film del passato che viene proiettato al centro del salotto della casa della coppia: i due protagonisti si rivedono a distanza di tempo, si interrogano sul presente e guardano al futuro. In modo trasparente, anche quando non è facile. E’ tra le mura di casa, nei momenti più intimi della coppia, scanditi dal trascorrere della vita insieme, che la forza espressiva del legame viene musicalmente sottolineata dal suggestivo accompagnamento dell’orchestra di archi che si lega al pianoforte e alle percussioni profonde.
La chiave d’accesso alle emozioni contenute nell’album è l’inconfondibile narrazione lucida velata di ironia presente nel primo brano, Il mondo si divide, con cui Brunori racconta il naturale sentirsi divisi tra istinto e morale, senza mai trovare una netta linea di confine.
Con una potenza disarmante, da pugni chiusi e lacrime agli occhi, Capita così ci mette davanti ai bilanci, quelli dei risultati raggiunti e quelli per cui ci sente minuscoli: gli anni che passano e l’imprevedibilità della vita, l’attimo che inganna, i cambiamenti e il crederci, nonostante tutto. Un grido di sfogo e di gioia in una cavalcata ritmica ed emozionale.
Mio fratello Alessandro, dal mood beatlesiano, apre una tenera e umana riflessione sulla proprietà transitiva del prendersi cura gli uni degli altri. Si apre invece con un riff corale Anche senza di noi, forse il brano più spirituale di tutto l’album, che si interroga sul senso profondo del nostro passaggio, della traccia che saremo capaci di lasciare, di quello che succederà e verrà riscritto nel prossimo futuro da chi arriverà dopo di noi.
Una chitarra acustica dai toni folk, tra la west coast e il Beck più intimista, accompagna Dario Brunori in una semplice e distesa ballad nel suo stile ormai peculiare fatto di sentimento lieve e dolce ironia: La canzone che hai scritto tu.
Bello appare il mondo è un minuzioso invito ad accogliere la bellezza del mondo intorno facendo spazio ai sentimenti più puri, spesso appannaggio dell’età fanciullesca.
L’ottava traccia, Benedetto sei tu, è una speranzosa preghiera laica sulla ricerca della consapevolezza del nostro saper essere umani nel mondo di oggi.
Un viaggio dai suoni esotici tra i Vampire Weekend e Sufjan Stevens è lo scatto di Fuori dal mondo, un vero e proprio inno dei sognatori. Achille, un bambino che non diventerà mai uomo, è il protagonista di Quelli che arriveranno, il brano struggente che chiude l’album.
“Cip! è un capolavoro”. Brunori Sas lo direbbe ironicamente, schernendosi nel gioco costante di non prendersi mai troppo sul serio. Ma questa volta, per chi lo ascolta e lo segue da sempre, non sarà uno scherzo.
DATE:
parte oggi 10 gennaio da Milano il parla con Diario tour
Venerdi 10 gennaio 2020 – Milano @ Casa degli Artisti ore 11.00 – ore 17.00 – ore 20.00
Sabato 11 gennaio 2020 – Napoli @ Domus Ars ore 17.00
Domenica 12 gennaio 2020 – Torino @ Caffè Muller ore 19.00
Lunedi 13 gennaio 2020 – Bologna @ Scuderie Future Urban CooLab ore 18.30
Martedi 14 gennaio 2020 – Firenze @ Manifattura Tabacchi ore 18.30
Mercoledi 15 gennaio 2020 – Roma @ Monk ore 18.30
Giovedi 16 gennaio 2020 – Bari @ Feltrinelli ore 18.30
Venerdi 17 gennaio 2020 – Lecce @ Officine Cantelmo ore 18.30
Sabato 18 gennaio 2020 – Catania @ Feltrinelli ore 18.30
Domenica 19 gennaio 2020 – Palermo @ I Candelai ore 18.30
Lunedi 20 gennaio 2020 – Verona @ Conservatorio ore 18.00
Martedi 21 gennaio 2020 – Padova @ Caffè Pedrocchi ore 18.30
Giovedi 23 gennaio 2020 – Genova @ Feltrinelli ore 18.30
Martedi 28 gennaio 2020 – Cosenza @ TAU Università della Calabria ore 18.00
Dal 3 Marzo partirà il grande tour nei principali palazzetti:
Lo show dopo la data zero di Vigevano farà tappa a Jesolo (3 marzo), Torino (7 marzo), Assago (13 marzo), Casalecchio di Reno – Bologna (15 marzo), Firenze (21 marzo), Ancona (24 marzo), Roma (27 marzo), Napoli (28 marzo), Bari (3 aprile), Reggio Calabria (5 aprile).