Il Dada Circus scrive canzoni che descrivono con ironia ciò che lo circonda e che vive tutti i giorni nella propria dimensione.

L’occhio che osserva e poi racconta è profondamente propositivo, nel senso che non si accontenta di cullarsi nel dolore di una generazione vittima di troppi cambiamenti, tanti da spaventare. E’ una mente lucida che trasforma in energia, ritmo e testo, quello strato di polvere fatto di critiche ripetute all’infinito che non offre sbocchi da tempo. Non chiede attenzione per alcun messaggio, non ha parole piene di nessuna conoscenza: mostra semplicemente ciò che vede, momenti e immagini molto varii ed eterogenei. Il rifiuto a ristagnare in qualsiasi cliché di questo tempo è accompagnato da una pluralità di scelte musicali. Sei gusti che si intrecciano e amalgamano sono il Dada Circus: Reggae, ska, patchanka, folk, rock, influenze elettroniche, convivono sotto lo stesso nome.

DADA non è ció che viene fatto ma il come: la scelta di non regalare nessuna verità e il ricercare per ogni strumento un ruolo che popolarmente non gli appartiene (una chitarra che spesso somiglia a un sinth, per esempio). CIRCUS è ció che succede sul palco (oppure intorno, sotto, insomma, nel raggio di un radiomicrofono): tutto è relazione e scambio con il pubblico, gioco e festa.

‪‎”LATO del CERCHIO”‬, album d’esordio della band, è un grande insieme senza linee di confine, un contenitore che traspira esperienze di vita vissuta.

Il Dada Circus sta avviando una campagna di crowdfunding per la realizzazione del prossimo video-clip ma non sarà una raccolta fondi qualsiasi. Per fare ciò hanno aderito a Bandbackers, un nuovo sistema per allargare il cerchio e sostenere in maniera concreta e lungimirante una band. E’ la prima società di edizioni finanziata dai fan col sistema del royalty crowdfunding, dove gli artisti trovano fondi per i loro progetti ed i backers nel finanziarli guadagnano denaro dai proventi delle edizioni. In cambio delle vostre donazioni otterrete diritti editoriali del loro primo disco e questo aprirà nuovissime prospettive per le edizioni di un’ opera musicale (vi riproponiamo l’intervista che Bandbackers ha rilasciato a Jam Session2.0: leggi )