TIGRI è proprio questo: unire da una parte la tradizione della canzone italiana d’autore e dall’altra parte un eclettismo di suoni e arrangiamenti di generi diversi tra loro. I testi nascono invece da esperienze personali, filtrate da uno stile in bilico tra la metafora barocca e la descrizione cruda di eventi e situazioni.
Ho scelto di truccarmi da geisha per trattare il tema della mascolinità tossica. Le canzone parla del rapporto una geisha e il samurai, che sono emblema dello stereotipo dei ruoli di genere: l’uomo virile e guerriero, la donna docile e sottomessa. In Geisha c’è il superamento di tutto ciò, c’è un samurai che si mette a nudo e se ne frega di apparire poco “maschio”, perché nelle relazioni vere tutto questo non conta.
A 10 anni comincia a suonare la chitarra elettrica, a 17 anni pubblica il suo primo EP in inglese con la band heavy metal Saintsinner, a 20 passa alla scrittura in italiano con la band Vena e pubblica due EP a cavallo fra l’alternative rock e l’elettronica: Cosa Resta in Me e Brucia Amore Brucia. A 23 anni invece si trasferisce a Roma per studiare musica e, tramite frequenti viaggi accademici in Scozia, approfondisce le tecniche di songwriting. Dopo l’esperienza romana si trasferisce a Milano dove attualmente vive e lavora. Tra il 2019 e il 2020 raccoglie i ricordi di una decade e li registra nel suo primo album, Serenata Indiana, distribuito da The Orchard