“Vento di terra, vento di mare” è il primo singolo e videoclip (l’unica traccia in italiano) estratto dall’omonimo album dei RENANERA insieme a VITTORIO DE SCALZI, uscito lo scorso Maggio 2019 su etichetta CNI Compagnia Nuove Indye (la casa discografica che ha scoperto gli Almamegretta, ha lanciato Enzo Avitabile e gli Agricantus).
Un nuovissimo e interessante progetto per la musica etno world italiana è quello che vede insieme VITTORIO DE SCALZI (artista di grande popolarità per la musica, non solo italiana, progressive e d’autore, fondatore de “I NEW TROLLS) e i lucani RENANERA al momento una delle band di musica etnica più rappresentative del sud.
Nell’album i RENANERA e VITTORIO DE SCALZI si sono cimentati insieme in brani in lingua genovese e in lucano, mischiando fonemi, ritmi ed espressività melodico e ritmiche: non solo un progetto musicale ma un vero incontro di culture, che metteranno in collegamento tra Nord e Sud, proponendo canzoni che hanno al centro il dramma delle migrazioni e del Mediterraneo a partire da quel “Creûza de mä” di Fabrizio De André e Mauro Pagani, che ha rinnovato l’epopea della “world music” internazionale.
I RENANERA sono una band lucana che si esprime con indole di matrice popolare, in cui sonorità etniche e moderne si miscelano a ritmi serrati di matrice electro-pop.
Nella tracklist, oltre a brani inediti, anche i grandi successi dei New Trolls riarrangiati in chiave etnica (“Quella carezza della sera”, “Faccia di Cane” e la notissima “Una miniera” impreziosita da una importante collaborazione artistica con LINO VAIRETTI degli OSANNA), e infine il ricordo di Vittorio della collaborazione con
Fabrizio De Andrè (appunto con “Creûza de mä-Na strada miezzo o mare” cantata in genovese e napoletano).
Ascoltando l’album appare immediatamente la cura dei dettagli e del suono. Molti gli strumenti del mondo inseriti negli arrangiamenti da Antonio Deodati per la tessitura sonora dei brani che rendono personale l’universo “Renanera” oltre alle vocalità uniche di Unaderosa e di Vittorio De Scalzi spiccano la zampogna
lucana di Pino Salamone, uno dei più importanti tra i costruttori e i suonatori di zampogne, l’udu drum, la dabouka egiziana, il cajon spagnolo, i tamburi melodici, le tammorre napoletane e il bohdran irlandese di Pierpaolo Grezzi, gli interventi di Edmondo Romano con lo chalumeau, il low whistle e la cornamusa scozzese, il violino di Alberto Oriolo, i cordofoni di Massimo Catalano che ha suonato anche l’ukulele, il saz baglama armeno, il mandolino napoletano, la chitarra battente e la lira calabrese, e infine la ciaramella lucana di Antonino Barresi.
ascolta l’album su itunes: https://itunes.apple.com/it/album/vento-di-terra-vento-di-mare/1460804032