Quando si pensa ad un cantautore napoletano, la prima cosa che viene in mente è che la sua fonte d’ispirazione sia stato Pino Daniele….E l’eccezione a questa regola è Maldestro, secondo classificato al 67esimo Festival di Sanremo tra le nuove proposte, la cui fonte di ispirazione maggiore è stato Ivan Fossati.

Maldestro,  al concerto tenutosi giovedì 20 aprile presso la Salumeria della Musica di Milano, non si è risparmiato, ci ha fatto entrare nella sua cameretta di quando era ragazzino, raccontando di quando suonava e il vicino si lamentava continuamente; ci ha aperto il suo mondo, annullando la distanza che solitamente esiste tra l’artista e il suo pubblico.

Era come se stesse suonando in un’osteria tra amici, dove ascoltando le canzoni, si capisce quanto per lui le parole siano importanti. Capisci che quanto il Signor G e De’Andrè lo abbiamo ispirato ma è riuscito a staccarsi da loro, trovando una sua chiave e un suo stile.

E  se dovessi pensare ad una definizione per Maldestro, quella che mi viene in mente è quella del cantastorie della musica italiana…Quando lo ascolterete, fermatevi e godetevi le sue storie, perché ognuna di esse vi farà scoprire una parte di voi stessi.