NAVA è il nuovo video di  “Camera” dal singolo contenuto nell’EP di debutto “Body”, pubblicato il 17 maggio con Nettwerk Music Group. Il video è online dopo la première assoluta per Billboard Italia.
Giusy Amoroso, che ha diretto il video, racconta: 
“Camera” può essere interpretata come una profonda proiezione interna della mente inconscia, quella che Nava intraprende guardando se stessa, proiettata attraverso una telecamera.
Lei inizia un viaggio, un passaggio continuo tra l’interno e l’esterno, in uno spazio senza dimensione e senza tempo, la sua mente, informe, dove le uniche strutture permesse in questo ambiente limbico sci-fi sono il metallo amorfo e il mercurio.
Nava, maledetta da una presenza inquietante, inizia a ballare, sedotta da un’entità sconosciuta. Man mano che la forma si avvicina, Nava perde il controllo, si sottomette al possesso e quindi si trasforma.
L’oscillazione continua tra l’accettazione e il contrasto della presenza è espressa attraverso sequenze increspate, fleshes che raccontano quanto lei sia predisposta a essere posseduta e cosa prova durante la scoperta di nuovi aspetti del suo io.
La completa concessione del corpo e della mente avviene con la concessione delle vesti e della maschera che Nava accetta e indossa, completando la sua trasformazione e accettando nuovi aspetti di se stessa.
 
 
credits: 
Video diretto da Giusy Amoroso e Sam Aldridge
Tracking: Christian Domeny
Video shooting: Fabio Copeta e Giovanni Battista Bacilleri 
NAVA
NAVA si sono formati a Milano nel 2016. La cantante di origini iraniane Nava Golchini ha incontrato il produttore e arrangiatore Francesco Fugazza mentre studiava musica in Italia. La collaborazione si è poi espansa per includere i batteristi Elia Pastori Marco Fugazza. Prendendo spunto dall’attuale panorama musicale elettronico italiano in continuo sviluppo, e da artisti internazionali come Arca, Apparat, Purity Ring, ecc., NAVA sono un vero miscelatore culturale, che fonde il background musicale persiano di Golchini con gli arrangiamenti sperimentali della band, per creare qualcosa di cosmopolita e viscerale.