“Zanzibar” racconta del momento in cui ti fermi e finalmente prendi consapevolezza dell’importanza di chi ti è a fianco. Zanzibar è il paradiso che ti regala il presente. D’altronde «qualcuno ha detto che “l’oggi è il nostro giorno preferito!”».

così Atmonauta, il misterioso musicista, parla del suo brano.

«Scoprire se si ha il coraggio di fermarsi, tra un selfie e un altro, tra un appuntamento e un altro, di avere il tempo di innamorarsi di cosa c’è di bello nel mezzo di un istante. Alleggerirsi e staccarsi dalle ansie e dai turbamenti della vita di ogni giorno. Fare cose anche fuori dal comune, metterle in fila con disinvoltura con quelle più banali e semplici che raccontano quello di cui abbiamo spesso bisogno; vivere più serenamente e intensamente ma con leggerezza, come un respiro calmo e profondo di fronte a un bel paesaggio». Atmonauta

 

IL MOOD e LO SPIRITO di ATMONAUTA

Atmonauta…personaggio volutamente misterioso (nel video di “Zanzibar”, entra ed esce per tutto il tempo dalla scena con una felpa street non svelando mai la sua identità). Atmonauta è un musicista, scrive canzoni, fotografa e racconta; come uno skydiver su Yosemite, si tuffa nella realtà, che supera spesso la fantasia.

Il mood e lo spirito di Atmonauta nascono dal gesto e dall’azione dei primi skydiver di Yosemite, che con la tuta alare (wingsuit), dopo aver sfidato la vetta, sfidavano il vuoto e le regole del parco che vietavano la scalata.

«La tecnica atmonauti fly, definita da Tiezzi, ha introdotto la possibilità per l’uomo di volare nel senso proprio del termine, grazie alla portanza, fenomeno fisico tipico del volo, e permette anche a più persone di sincronizzare insieme le differenti velocità e traiettorie altrimenti individuali. Il termine “atmonauti”, creato a sua volta dall’inventore della tecnica stessa, significa “navigatori (nauti) dell’atmosfera (atmo)”, in analogia con il termine “astronauti” che significa “navigatori dello spazio”. Linguisticamente, il termine è slittato per metonimia dal “navigatore” alla tecnica stessa». Atmonauta.

Atmonauta si ispira quindi all’azione dell’uomo che supera l’adrenalina del vuoto allo scopo di godere di quello che in genere l’uomo non può fare: volare e guardare il mondo dall’alto verso il basso, ma anche più lontano. In questo senso, ricorda lo stesso Albatros di Baudelaire, che è paragonato al poeta, che diversamente dagli altri uomini, riesce a dominare con le sue grandi ali gli oceani.

 

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