Anthony siede al piano, parla con il suo pubblico che rimane ammaliato per tutto il tempo della canzone, vicinissimo al palco, con sguardo fisso o sguardo perso. Anthony si emoziona ed emoziona, si ferma e ricomincia. Sensibilità ed eleganza, forza e delicatezza. Dosare la potenza con sapienza. Sussurrare ed evocare.
La bellezza della ballata, raccontando di morte, solitudine e speranza, ci culla, ci dilania ma, al tempo stesso, ci purifica, fa correre l’anima. Un ascolto catartico, ad occhi chiusi, e poi “frenesia” improvvisa: la sua voce si intreccia ad archi e vocalismi che si rincorrono…e poi torna a placarsi.
“…Hope there’s someone
Who’ll set my heart free
Nice to hold when I’m tired…”