Nel mezzo di un’intera orchestra, da una finestra aperta, da una stanza vuota, da un ricordo…un suono diventa protagonista.

Un suono che si nutre degli altri e si unisce ad armonie che sembrano rincorrersi ma che a tratti risalta e a tratti si placa.

Discese e risalite, prati e strade fiorite.

Pensieri dolci e malinconici, delicati profumi che sembrano nascere da note e fantasie da immaginare.

Salti a piedi nudi, leggeri ma sicuri.

I colori si sfumano, le linee si allungano.

Evocare con grazia e con forza.

Stare soli, stare con.

Riesci ad immaginare perfino risate lontane.

Il fiato di una corsa.

Incontri.

Nascondigli.

Lenti risvegli.

Giochi tra fili d’erba e sogni che somigliano a nuvole.

Le albe e i tramonti.

Ad ognuno la sua primavera.