E’ online il videoclip de ‘L’uomo normale’, il nuovo brano di Flo in rotazione radiofonica e disponibile su tutte le piattaforme digitali da venerdì 11 settembre. Il brano anticipa il nuovo progetto discografico dell’artista partenopea, 31SALVITUTTI, in uscita il prossimo 13 novembre, che vede la produzione artistica dal noto produttore francese Sebastien Martel (produzione Arealive srl – distribuzione Believe Digital).

L’UOMO NORMALE è colui che è inconsapevole di quanto razzismo, di quanta omofobia, di quanto fascismo si nasconde dentro i suoi gesti quotidiani. Non è il criminale o il serial killer, ma il nostro vicino di casa, nostro padre, un nostro collega di lavoro. È colui che lavora per la famiglia e quindi pretende che il figlio sia un campione per forza; che non picchia la moglie, ma le impone come vestirsi; che tollera gli stranieri e non ha nulla contro i gay. L’uomo normale forse siamo noi.

Il videoclip è realizzato in animazione, per la regia di Fabiana Fazio.

“Per questa canzone avevo in mente un videoclip diverso dai precedenti – racconta Flo. Lo immaginavo fatto di personaggi surreali e situazioni paradossali. Niente realismo e nessun riferimento a persone e fatti concreti, ma solo l’emblema, il simbolo del nostro modo di pensare e di comunicare. Inoltre, con la quarantena e l’impossibilità di girare in esterna, la mia scelta si è estremizzata ancor di più.

Ho raccontato queste suggestioni a Fabiana Fazio, regista, autrice, ma anche e soprattutto strabiliante artigiana dell’illustrazione, che passa naturalmente dal disegno, all’animazione digitale, dalla ripresa video alla motion graphic. E così è venuta fuori questa favola dal gusto retrò, che è favola di ieri, ma ancor di più favola di oggi.

Un vecchio ritaglio di giornale diventa un racconto sopra un foglio di carta, dove tutti gli elementi della storia si susseguono e si rincorrono come un cavallo al galoppo, per degenerare in una brutta copia di sé. Un vecchio televisore viaggia nel tempo, cullato dal mare, portando con sé, pressoché immutato, quell’uomo normale che, come dice la canzone, aggiunge sempre “un però di troppo” ad ogni sua verità, svuotandola e deprimendola”.