Esce oggi il video di “Chiddu ca nun viri”, il brano della cantautrice e compositrice catanese Stefania Patanè che anticipa l’album New Focus (Orange Home Records), in distribuzione da venerdì 2 ottobre.
Il brano, cantato in dialetto siciliano, affronta il tema complesso del dolore nascosto. “A volte – scrive l’artista – ci portiamo dentro dolori sordi, a cui non sappiamo dare forma, se non attraverso tortuose strade, apparentemente lontane da essi. Ma poi ecco che il dolore improvvisamente riaffiora e, se lo sai ascoltare, ti può raccontare tutto quello che non hai voluto o potuto vedere allora, quando eri soltanto una vita di pochi anni colmi di amore: e allora lì, hai creduto a quello che non vedevi, per non credere a quello che avevi visto. Da quel dolore in poi è soltanto vita piena”.
“Chiddu ca nun viri”, che vede come ospiti Javier Girotto ai flauti andini e al sax soprano e Kyungmi Lee al violoncello, è ispirato al best seller “Fai bei sogni” di Massimo Gramellini, dal quale è tratto il recitato iniziale.
Il brano, come l’intero progetto “New Focus”, è un originale “cross-over” tra jazz contemporaneo, world music, tradizione siciliana e canzone d’autore. I brani dell’album, così concepiti, sono espressione di un moto creativo intenso ed autentico, che attraversa il “profondo Sud” geografico ed interiore, in un mix di lingue siciliana, italiana ed inglese, intrecciate alla “vocalità strumentale” di Stefania Patanè.
Stefania Patanè
Stefania Patanè, cantante e compositrice siciliana. E’ nata e cresciuta a Catania, ma vive a Roma. Proviene da una famiglia di tradizione artistica dei direttori d’orchestra Francesco e Giuseppe Patanè, rispettivamente fratello e nipote del nonno paterno.
Istintivamente incline al canto sin da piccolissima, si appassiona da adolescente allo studio della chitarra e compone le sue prime canzoni. Successivamente avvia un approfondito studio del canto e della tecnica vocale e si approccia agli studi di percussioni, pianoforte, armonia, arrangiamento e composizione jazz. Parallelamente agli studi musicali, si laurea in Medicina e Chirurgia col massimo dei voti (1998). Poco dopo la laurea, decide di dedicarsi interamente alla carriera concertistica e alla didattica musicale.
Negli anni compresi fra il 1999 e il 2012 prende parte ad alcuni progetti musicali ricchi di contaminazioni tra il jazz, la bossa nova e varie forme di musica etnica (si ricordano i Musaika e i Taranta), in qualità di leader e co-leader, portando avanti una ricca attività concertistica nell’ambito di festival, teatri e jazz club. Partecipa per due edizioni consecutive alla “Biennale dei giovani artisti dell’Europa e del Mediterraneo” (1999 Roma, 2001 Genova-Sarajevo).
Nel 2012 si trasferisce a Roma e nel 2013 debutta nel mondo del vocal jazz italiano pubblicando con Wide Sound il primo disco a suo nome, dal titolo “Even not 4”.
Realizza negli anni a seguire numerose collaborazioni diversi artisti, nomi nazionali ed internazionali nell’ambito del jazz e della bossa nova ed avvia diversi progetti musicali a suo nome, in qualità di leader e arrangiatrice. Realizza numerosi concerti in Italia e all’estero nell’ambito di festival, e teatri. Tra le varie collaborazioni si ricordano: Bob Stoloff, Roberto Tarenzi, Alfredo Paixao, Luca Mannutza, Paolo Recchia, Nicola Angelucci, Ettore Carucci, Andrea Rea, Daniele Sorrentino, Daniele Mencarelli, Andrea Beneventano, Anita Vitale, Joey Blake, Sissy Castrogiovanni, Jose Vera Bello & Manao, Ehud Ettun, Vittorio Silvestri, Alessandro Marzi, Luca Santaniello, Chrisitanne Neves e molti altri ancora.
Nel 2018, Stefania avvia inoltre un’originale iniziativa di scrittura a quattro mani con AlbaSali, scrittrice e counselor di fama nazionale. Dal loro incontro nasce un lavoro artistico che vede Stefania impegnata come compositrice delle musiche adattate ai testi della famosa trainer, chiamati “Crearmoniche”, da cui nascono i “Canti Crearmonici”. All’interno del progetto Stefania Patane’ è inoltre arrangiatrice e leader della “Nuova Orchestra Crearmonica”, che vede coinvolti ancora una volta Seby Burgio e Francesco de Rubeis, insieme a Kyungmi Lee ed al noto chitarrista classico Cristiano Califano.